Secondo la WSTA il mercato degli alcolici rimane strozzato dalle tasse che penalizzano fortemente i consumi. Reggono gli sparkling e, nell’on-trade, lo Champagne
La Wine and Spirit Trade Association conferma il calo delle vendite degli alcolici in UK nell’anno a Novembre.
Il volume totale del mercato off-trade degli alcolici è calato del 1% negli ultimi 12 mesi e della stessa percentuale nelle ultime 12 settimane, al contrario il fatturato è cresciuto del 3% per entrambi i segmenti temporali.
Le vendite di vino sono calate nel valore del 3% negli ultimi 12 mesi e del 5% nelle ultime 12 settimane. Gli sparkling e il sidro sono le uniche due categorie in crescita nell’anno con un trend positivo rispettivamente del 10% e del 1%. Anche in volume è stato registrato un calo per vino, superalcolici, RDT e Champagne sia nel breve sia nel lungo periodo, mentre ancora una volta sono solo gli sparkling a crescere nelle quantità.
Di nuovo poco rassicuranti i dati presentati dalla WSTA per l’on-trade. Anche le vendite di birra, unico alcolico che ha beneficiato da marzo in poi dell’annullamento della scala mobile sulla sua tassazione (ne abbiamo parlato qui) come misura di sostegno ai pub, sono diminuite del 6% nell’anno e del 12% nelle ultime 12 settimane. In caduta libera i RTD: -27% negli ultimi tre mesi e -17% nell’anno; l’on-trade sembra invece essere terra felice per sparkling e Champagne per i quali la crescita dei consumi fuori casa è stata consistente nell’anno e del 16% nelle ultime 12 settimane.
Miles Beale, Ceo della WSTA, commentando questi dati punta ancora una volta il dito contro il sistema britannico di tassazione degli alcolici, ma apre alla speranza che il periodo natalizio possa, diversamente dallo scorso anno, portare qualche buona nuova.
FEB
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