Convinto rientro nel Consorzio per Fontanafredda, Martini & Rossi, Toso e Gancia e altri, che in passato si erano allontanati perché in disaccordo con la strategia consortile
di Giancarlo Montaldo e Teresa E. Baccini
Già prima che cominciasse il suo intervento, si leggeva esplicita la soddisfazione sul volto di Gianni Marzagalli, presidente del Consorzio dell’Asti da maggio del 2012. Era il 20 dicembre del 2013 e Marzagalli poteva annunciare in una conferenza stampa convocata ad hoc il rientro nella compagine consortile delle grandi Case spumantiere che negli anni passati l’avevano lasciata non senza clamore perché in disaccordo con la strategia di settore del Consorzio. E nel suo intervento introduttivo il presidente Marzagalli è stato altrettanto esplicito: “Sin dall’inizio del mio mandato mi sono prodigato affinché il Consorzio ritornasse a essere la casa di tutti, una casa di vetro con l’adeguata rappresentanza di ogni categoria della filiera agro-industriale, per affermare il ruolo centrale del Consorzio nel governo della denominazione Asti e Moscato d’Asti Docg”.
Sono Martini & Rossi, Fontanafredda e Toso le aziende più note che hanno deciso nei mesi scorsi di tornare nella compagine consortile e i loro rappresentanti sono stati accolti con grande cordialità. Colpo di scena seduta stante quando “in diretta” durante la conferenza stampa arriva la notizia di un altro rientro di eccellenza, quello della Gancia, che era uscita dalla struttura del Consorzio cinque anni fa in concomitanza con la Martini & Rossi.
Con altri rientri e adesioni minori (la Cantina Cooperativa La Torre di Castel Rocchero e la Cevim di Nizza Monferrato) la rappresentatività del Consorzio è quasi plebiscitaria, visto che arriva così a superare il 96% per quanto concerne la vinificazione e l’imbottigliamento di Asti e Moscato d’Asti Docg. Un dato molto significativo, che attribuisce forza ulteriore all’azione di promozione e valorizzazione della denominazione da parte del Consorzio ormai in regime di erga omnes.
Un po’ inferiore è il livello di adesione dei viticoltori, la cui percentuale di rappresentatività si aggira sul 50% del totale e impegna il Consiglio del Consorzio e la sua struttura operativa in un lavoro di proselitismo per coinvolgere nella struttura di governo della denominazione Asti anche la componente agricola, così importante per una dialettica costruttiva e strategica per il futuro.
Nei loro interventi di conferma per un’adesione convinta al Consorzio, i rappresentanti delle tre Case hanno ribadito come il loro rientro sia stato dettato soprattutto dalla condivisione della nuova strategia consortile: Giorgio Molinari, country manager di Martini & Rossi, dopo aver ricordato la nuova strategia del Gruppo di portare forti investimenti a favore degli spumanti del brand Martini, ha sottolineato la volontà dell’azienda di “far crescere l’immagine dell’Asti come leader delle bollicine dolci, unico al mondo”. Roberto Bruno, direttore commerciale di Fontanafredda, ha motivato la nuova adesione dell’azienda di Serralunga d’Alba “con il ritorno a una politica di qualità e di valorizzazione del territorio e dei vigneti di Moscato”. Posizione condivisa anche da Gianfranco Toso, presidente della Toso Spa di Cossano Belbo, che ha confermato di “ritenere strategica la nuova linea unitaria del Consorzio finalizzata ad una concreta stabilità di tale settore produttivo”.
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