Al festival organizzato dal Consorzio del Soave si parlerà di biodiversità, valorizzazione territoriale, formazione e paesaggio storico nell’ottica della “sostenibilità ambientale”. Appuntamento alla Gran Guardia di Verona dal 6 all’8 settembre
Il vino, ed il suo indotto produttivo, inteso come frutto prediletto del “saper fare tipicamente italiano” che in vista di Expo 2015 dovrà cercare risposte adatte al tema “Nutrire il Pianeta, Energie per la Vita”. Ecco la sfida raccolta dal Consorzio del Soave che, in occasione della tredicesima edizione di Soave Versus, in programma alla Gran Guardia di Verona dal 6 all’8 settembre dalle 18.00 alle 23.00, si propone come luogo dove affrontare tematiche, in anteprima rispetto all’Esposizione Universale, che spazieranno dalla biodiversità alla valorizzazione territoriale, dalla formazione al paesaggio storico. L’obiettivo di fondo è cercare di raggiungere la “sostenibilità del pianeta”, un nobile scopo che lambisce le coscienze di tutti, indipendentemente dalla nazionalità, in una Terra sempre più affollata, con risorse al limite dello sfruttamento ed enormi problemi ambientali.
Data la natura internazionale del festival sono attesi oltre agli operatori italiani, delegazioni provenienti da Stati Uniti, Brasile, Cina, Hong Kong, Paesi Bassi, Germania, Inghilterra, Russia, Singapore, Giappone, Austria, Finlandia.
Uno sforzo notevole per la denominazione del Soave, giustificato dalla sua storica vocazione all’internazionalità.
Il Soave – la cui denominazione di estende su 13 comuni dell’Est Veronese, con circa 7000 ettari vitati – viene venduto all’estero per l’80% della sua produzione totale.
In tale ottica per il quinto anno consecutivo il Consorzio e le aziende associate si sono impegnate con una mirata strategia promozionale negli Stati Uniti, terzo mercato di riferimento per la doc dopo Germania e Gran Bretagna. Nel 2013 sono stati investiti in questo mercato 2.500.000 euro per azioni competitive e pre-competitive, cifra che verrà raggiunta anche per l’anno in corso, mentre è in fase di definizione il budget per le attività di promozione nel 2015.
In merito ai trend di vendita l’Osservatorio Economico del Consorzio a maggio 2014 ha segnalato un andamento in linea con l’anno precedente. Spicca in cima alla lista il Soave Doc con una produzione al 30 maggio 2014 di 23.300.000 bottiglie seguito a ruota dal Soave Classico che si attesta sui 6.500.000 bottiglie, a fronte di un imbottigliato complessivo che si proietta sui 56.000.000 di bottiglie.
La fase di imbottigliamento interessa quasi 200 aziende di cui circa 90 operative nei comuni della DOC, 50 in provincia di Verona ed il resto in Italia e all’estero. Il 75% delle bottiglie viene confezionato nei comuni veronesi con una tendenza alla crescita mentre il 25% viene imbottigliato fuori dalla provincia di Verona.
Numeri importanti per un comprensorio produttivo che da sempre vive di vino.
Oggi un ettaro di vigneto iscritto alla DOC Soave vale dai 200.000 ai 230.000 euro. Cifre che moltiplicate per i quasi 7000 ettari di vigneto specializzato danno la dimensione del valore economico di questo comprensorio, con la più alta concentrazione viticola d’Italia: il comune di Monteforte ha oltre il 95% della superficie agricola investita a vigneto specializzato. Seguono Soave, Colognola, Montecchia e Roncà con percentuali che superano l’80%.
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