A settembre importazioni dal nostro Paese in crescita del 4%, mentre i francesi continuano ad andar giù. Fragorosa la ripresa dei vini georgiani, in via di eclissamento Ucraina e Moldova
La buona notizia dal mercato russo è che l’Italia conferma il sorpasso sulle etichette francesi anche a settembre. Merito più del calo dei vini di Bordeaux e compari, scesi del 10% in valore, che non del nostro sprint, attestato al +4% , ma comunque un risultato da salutare con sollievo, viste le incognite che continuano ad addensarsi nei rapporti tra Mosca e Bruxelles. La cosa poi sui cui accendere la riflessione è il fatto che il prezzo medio di approdo sul mercato per noi e i francesi sia ormai lo stesso, poco sotto i 4 dollari al litro, ma questo è risultato più di un avvicinamento delle bottiglie d’Oltralpe e di un contemporaneo abbassamento dei nosti listini (lo si vede anche nelle tabelle di settembre).
Per il resto, e come avevamo già commentato nel primo e secondo trimestre, si registra il prepotente ritorno delle bottiglie georgiane, che hanno sopravanzato gli spagnoli, anch’essi in crescita a settembre. E la contemporanea e progressiva sparizione delle forniture dall’Ucraina e dalla Moldova. Male invece i tedeschi, mentre vivacchiano le spedizioni dalla Bulgaria. Per quel che riguarda il Nuovo mondo, che qui ha sempre giocato ruolo da comprimario, al calo di cileni e argentini fanno da contraltare la stabilità delle forniture dagli Usa e il balzo di quelle sudafricane.
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