Accelerano i negoziati con Tokio verso un accordo di libero scambio cui si lavora dal 2013 ma che ora potrebbe arrivare prima del G20 di luglio. L’intesa una risposta alla recente crescita del protezionismo. Vino e latticini tra i prodotti oggetto del dibattito
Unione Europea e Giappone sono al lavoro per arrivare prima possibile a un accordo di libero scambio. Lunedì 26 giugno, presentando a Bruxelles il Report on Trade and Investment Barriers, Cecilia Malmstroem, Commissario al Commercio dell’UE, ha dichiarato che i negoziati sono ora in una fase cruciale e che un accordo potrebbe arrivare molto presto (qui il comunicato stampa UE).
I negoziati in questo senso con il Giappone sono cominciati nel 2013 ma ora l’accordo potrebbe essere siglato già prima del prossimo e vicinissimo G20, previsto per giorni 7 e 8 luglio ad Amburgo in Germania.
Secondo la Malmstroem l’intesa con il Giappone aiuterà a modellare la globalizzazione in linea con i valori dell’Unione Europea, e allo stesso tempo sarebbe un segnale potente per il resto del mondo il fatto che due grani economie resistano al protezionismo, a favore dell’apertura, del commercio e degli investimenti.
La crescita a livello globale del protezionismo è stata confermata anche dal sopracitato report ed il fenomeno colpisce le imprese europee e i suoi lavoratori. Nel 2016 gli esportatori europei hanno incontrato un aumento del 10% del numero delle barriere commerciali; queste potrebbero costare all’export fino a 27 miliardi.
Come riporta Reuters, in campo ci sarebbe la richiesta da parte del Giappone di ridurre le tariffe sull’esportazione di auto e pezzi di ricambio, mentre l’UE chiede una riduzione dei dazi d’ingresso al Paese del Sol Levante per il vino (oggi al 15%) e per i formaggi (oggi al 30%).
FEB
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