Realizzato grazie al lavoro di un comitato tecnico scientifico multidisciplinare del settore sugheriero ed enologico, coordinato dall’Università Cattolica di Piacenza e affiancato da Unione Italiana Vini e Assoenologi
Nell’ambito della Campagna di promozione del Sughero che vede coinvolti altri 12 Paesi nel mondo oltre all’Italia e riunisce in partnership Amorim Cork Italia, Colombin & Figlio, Sugherificio Ganau, Sugherificio Molinas e Mureddu Sugheri, è stato presentato a Vinitaly il “Manuale tecnico per il corretto utilizzo dei tappi”, una pubblicazione puntualmente illustrata, di uso pratico e facile consultazione, destinata a produttori ed enologi, ma anche a tutti coloro che praticano professionalmente il mondo del vino (sommeliers, ristoratori ecc.). Realizzato grazie al lavoro di un comitato tecnico scientifico multidisciplinare del settore sugheriero ed enologico, coordinato da Valeria Mazzoleni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e affiancato da Unione Italiana Vini e Assoenologi, ha il pregio di focalizzare immediatamente i vari momenti della vita del tappo, dal suo acquisto fino al consumo del vino. Fornisce perciò utili indicazioni a partire dai parametri da rispettare nella scelta di un tappo piuttosto che un altro, per finire alle verifiche da effettuare nella fase di conservazione del vino fino al momento del consumo. Come illustrato da Valeria Mazzoleni, il manuale si sviluppa in cinque capitoli che trattano dei diversi tipi di tappo, del loro controllo e conservazione in cantina, del corretto utilizzo, dell’immagazzinamento delle bottiglie tappate e di trasporto, stoccaggio e vendita post imbottigliamento; inoltre si arricchisce di un quadro sinottico finale, il cosiddetto “trouble shooting”, che offre una panoramica ben schematizzata di possibili problemi sui tappi e loro cause.
Tra i relatori intervenuti alla presentazione a Vinitaly, Giuseppe Molinas, consigliere incaricato del Gruppo Sughero di Assoimballaggi oltre che partner della campagna, ha sottolineato la necessità di fornire al mondo del vino informazioni importanti su un materiale naturale come il sughero, riciclabile più volte e che grazie alle sue foreste svolge anche funzioni ecoambientali (es. assorbimento di CO2, barriera alla desertificazione).
Giancarlo Prevarin, presidente di Assoenologi, ha espresso soddisfazione per questa pubblicazione che stimola il confronto ed esamina tutti gli aspetti controversi della tematica “tappatura con sughero”, fornendo linee guida sicure.
Roberta Danzi, in rappresentanza di UIV, ha ricordato i numerosi servizi sviluppati nel tempo dall’Associazione per affiancare le aziende vinicole; già da 7 anni il laboratorio UIV si è dotato di attrezzature per valutarne le problematiche, riuscendo a supportare le aziende nella scelta dei tappi e nella prevenzione degli eventuali difetti con controlli sulle partite in ingresso.
Carlo Santos di Amorim Cork ha ribadito che non esiste la chiusura perfetta e che i difetti non dipendono solo dalle caratteristiche intrinseche del tappo, ma anche da un uso non corretto; da qui la necessità di raccogliere in un manuale che aiuti gli operatori a ottenere la migliore “performance” dai loro tappi e l’utilità del “trouble shooting” che consente di sapere, quando c’è un problema, dove andare a cercare la soluzione.
Infine Andrea Rea, responsabile dell’Osservatorio marketing del vino della SDA dell’Università Bocconi di Milano, che sta conducendo un’indagine sul tema della conservazione del vino all’uscita dalla cantina, ha ricondotto alle tematiche della permanenza della bottiglia in situazioni poco protette. “Dai primi risultati dell’indagine – ha affermato Rea – sembra che il beneficio di una corretta conservazione non sia ancora percepito dal grande pubblico e di conseguenza poco presidiato anche dalla distribuzione. D’altra parte, si stanno consolidando cambiamenti nella logistica e nelle tecniche di vendita, mentre emergono esempi di investimenti specifici nella ristorazione, nella rivendita e finanche tra i consumatori, che attrezzano in modo più adeguato le proprie cucine e cantine, per creare condizioni ideali di temperatura, luce, posizione della bottiglia. Questi nuovi format sembrano annunciare cambiamenti e innovazioni finalmente anche nella fase della conservazione”.
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