Prezzi medi delle bottiglie giù dell’8%, si adeguano tutti i big tranne gli americani
E’ il risparmio la parola d’ordine in Giappone per il 2012. Nei primi nove mesi gli importatori hanno imposto un taglio listini generale dell’8% sull’imbottigliato e del 3% sugli spumanti. Fattore a cui hanno dovuto adeguarsi tutti i principali fornitori per continuare a vendere: Francia -5%, per incassi a +14%; Italia -8%, e incassi su del 18%; Spagna -13%, per fatturato su del 38%; Australia -4% per un +15% di incasso. Vanno esenti dal trend generale solo Cile, con listini bloccati e premio sui volumi e valori del 40%, e Usa, che riescono a non farsi penalizzare dalla avara vendemmia 2011 e a trasferire un modesto +5% di aumento sui listini, portando su sia fatturati che volumi.
Sul fronte spumanti, tutti i grandi fornitori guadagnano, ma anche qui il fattore prezzo è stato determinante. Singolare il testa a testa tra Italia e Spagna, che sembrano Coppi e Bartali, separati ormai solo da qualche spicciolo. Per ora sul fronte valori siamo davanti noi (2 miliardi di yen netti contro 1,9 dei Cava), ma gli spagnoli sembrano avere più fiato e potrebbero arrivare a tentare il sorpasso all’ultima curva.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Ufficio di statistica giapponese
Sul Corriere Vinicolo n. 46 un’ampia disamina delle importazioni dei principali mercati.
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