Secondo alcune fonti del settore, sentite dall’agenzia di stampa Efe, ci sarebbero oggi in Spagna più di 100 cantine in vendita. Interessati all’investimento cinesi russi e libanesi che ci mettono i soldi per poi lasciare la gestione al vecchio management
Le case vinicole spagnole sono circa cinquemila. Di queste, più di cento, sarebbero oggi in vendita, alcune a un prezzo del 50% inferiore al loro valore a causa della scarsa redditività. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa spagnola Efe.
Molte di queste cantine, ha dichiarato Angelo Farrota, ingegnere agronomo ed enologo specializzato nella consulenza nella compravendita di cantine, molte aziende sono state costruite con investimenti elevati in un periodo di boom del mattone ma non hanno poi trovato in necessari sbocchi di business all’estero. Oggi, infatti, in Spagna, lo ha detto Juan Antonio Mompo, manager del settore vitivinicolo spagnolo (è stato direttore generale di Domecq Bodegas e membro del Observatorio Vino Español) si produce quattro volte quanto si consuma e l’export è dunque necessario per la salute economica di un’azienda.
Tra i possibili compratori ci sono investitori russi, cinesi e libanesi; questi puntano soprattutto sulle aziende situate nelle zone le cui denominazioni sono più note all’estero: nella regione di produzione della Roja e della Ribera de Duero ad esempio. Spesso questi investitori preferiscono mettere il capitale e lasciare la gestione aziendale al vecchio management.
FEB
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