Si intitola “Oltre la zonazione” il volume che raccoglie i risultati della ricerca triennale condotta sui circa 230 ettari del vigneto dell’azienda. Effettuata anche la mappatura del vigore vegetativo per l'individuazione dei cru
È stato presentato a Firenze il volume “Oltre la zonazione. Tre anni di studio al Castello di Brolio”. La zonazione di tutti i vigneti del Castello di Brolio è stata realizzata – per volere di Francesco Ricasoli – dal centro Ricerca per l’Agrobiologia e la Pedologia di Firenze, dall’Unità di Ricerca in Viticoltura di Arezzo e dal Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze.
In linea con l’approccio scientifico che era stato proprio del suo avo Bettino e con la consapevolezza dell’importanza della diffusione dei risultati della ricerca, Francesco Ricasoli ha deciso di rendere pubblico lo studio che nel triennio 2008-2010 ha portato alla mappatura completa dei circa 230 ettari di vigna di Brolio.
Che i vigneti intorno al castello poggiassero su terreni spesso assai diversi l’uno dall’altro era cosa nota, ma era necessario uno studio che potesse diventare uno strumento per ottimizzare le scelte agronomiche dell’azienda.
La zonazione ha in effetti rilevato come a Brolio si ritrovino un po’ tutte le tipologie di suolo tipiche del Chianti Classico, quattro delle quali sono risultate prevalenti.
Ma lo studio è andato ben oltre la zonazione, come recita il titolo del volume, visto che a Brolio sono state realizzate anche delle mappe del vigore vegetativo. È infatti risaputo che a parità di composizione del suolo non tutte le piante reagiscono nello stesso modo, e nel corso dei tre anni di studio sono state studiate le risposte delle piante per individuare le aree ad andamento costante e quelle a comportamento variabile, in funzione dell’andamento stagionale.
Questa parte della ricerca, chiamata zonazione spazio-temporale, è forse la più innovativa. La zonazione spazio-temporale infatti porta alla individuazione dei cru, ossia di quelle vigne che subiscono in maniera minore l’andamento stagionale e tendono a rispondere sempre nello stesso modo e allo stesso tempo permette la messa a punto di pratiche agronomiche che riducano l’effetto dell’annata su quei vigneti invece che si dimostrano più sensibili al clima.
Naturalmente lo studio ha preso in esame anche l’aspetto – divenuto ormai fondamentale – dell’impatto ambientale. Una viticoltura di precisione non può che essere una viticoltura rispettosa dell’ambiente. La conoscenza dei suoli, della risposta delle singole parcelle e del comportamento vegetativo delle piante comporta una razionalizzazione e una ottimizzazione degli interventi in vigna, con conseguente abbattimento dei trattamenti.
Ma quale è il risultato finale, dal punto di vista del vino, di questi tre anni di ricerca? Come ha ricordato lo stesso Francesco Ricasoli, “la vitivinicoltura di precisione permette di sbagliare di meno, di incentivare la sostenibilità ambientale e di fare vini di stile definito”. Uno stile definito e perfettamente riconducibile al territorio di provenienza: è questo il vino ricercato a Brolio e per il quale sono stati messi in campo tanti sforzi e tante risorse.
Il volume, curato dal professor Edoardo Costantini, è arricchito da fotografie, mappe e grafici, e ha anche il pregio di avere il testo in inglese a fronte. (“Oltre la zonazione”, Polistampa, pagine 184, € 32).
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