"Bisogna evitare l'assonanza dei due nomi che all'interno della Ue non possono coesistere. Abbiamo già avuto contatti informali con produttori croati - ha detto Stefano Zanette, presidente del Consorzio - e la loro idea è quella di andare a richiedere una nuova denominazione legata alla Dalmazia e nel momento in cui l'Ue dovesse prendere in considerazione questa richiesta, ci faremmo sentire"
«Non abbiamo nessuna intenzione di scatenare una guerra Italia e Croazia sulla denominazione di vino Prosecco, ma siamo pronti a scendere in campo nel caso in cui le regole Ue non venissero rispettate». Lo ha detto il presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette, a margine della presentazione a Trieste della seconda edizione di “Prosecco bubbling style on show”. La Doc Prosecco, riconosciuta dalla Comunità Europea, ha aggiunto Zanette: «E’una denominazione geografica e quindi ha la più ampia tutela dalle normative comunitarie che indicano, tra l’altro, l’impossibilità di due denominazioni che richiamino similitudine l’una con l’altra». La Croazia è, infatti, produttore di un vino bianco denominato Prosek che ha caratteristiche completamente diverse dal Prosecco Doc. Proprio per questo, secondo il presidente del Consorzio: «Bisogna evitare l’assonanza dei due nomi che all’interno della Ue non possono coesistere. Abbiamo già avuto contatti informali con produttori croati – ha concluso Zanette – e la loro idea è quella di andare a richiedere una nuova denominazione legata alla Dalmazia (Dalmazia Prosek) e nel momento in cui l’Ue dovesse prendere in considerazione questa richiesta, ci faremmo sentire».
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