Rispetto al 2011, vengono confermate le indicazioni relative alla resa per ettaro. Più articolate le decisioni relative ai prezzi delle uve, dove l’origine territoriale ha sviluppato una particolare influenza, dividendo i prezzi tra il Gavi e il Gavi del Comune di Gavi
Dopo il Brachetto e il Moscato, anche l’uva Cortese per il Gavi ha visto siglare il suo Accordo tra la componente agricola e quella di trasformazione. Tutto ciò è avvenuto nella serata di mercoledì 5 settembre 2012, anche grazie al coordinamento della Regione Piemonte.
Rispetto al 2011, vengono confermate le indicazioni relative alla resa per ettaro, fissata in 90 quintali tanto per la Docg Gavi quanto per la tipologia Gavi del Comune di Gavi, 5 quintali in meno rispetto alle indicazioni del Disciplinare che fissa la resa/ettaro di 95 quintali di uve. Più articolate le decisioni relative ai prezzi delle uve, dove l’origine territoriale ha sviluppato una particolare influenza, dividendo i prezzi tra il Gavi e il Gavi del Comune di Gavi. Nell’ambito delle due categorie, sono poi state le gradazioni zuccherine – tradotte in potenziali alcolici – a determinare le differenze tra le varie qualità.
Per quanto concerne le uve Cortese destinate alla Docg Gavi è stata determinata la seguente segmentazione: le uve con gradazione tra 9,50 e 11,20 di gradazione alcolica avranno una remunerazione di 65,5 euro a quintale. Con gradazioni tra 11,21 e 12,40 il prezzo a quintale salirà a 69,5 euro, mentre nei casi più limitati di uve selezionate e con gradazioni superiori a 12,40 l’Accordo fissa la quotazione di 85 euro a quintale.
Nel caso delle uve destinate alla tipologia Gavi del Comune di Gavi, i valori sono ancora più elevati: si parte da 84,5 euro a quintale per le uve con le gradazioni minori (tra 9,50 e 11,20 gradi), per salire a 88,5 per le uve che gradano tra 11,21 e 12,40 e incrementarsi ancora in presenza di grappoli selezionati e con la gradazione superiore a 12,40 gradi.
Lo schema ripercorre ciò che era già stato fissato con buona soddisfazione delle categorie nel 2011, rispetto al quale i prezzi di quest’anno segnano un incremento medio del 3,5%.
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