Gli scenari di cambiamento climatico prevedono, all’orizzonte 2100, un aumento significativo dell’aridità globale, che aggraverebbe il deficit idrico già sperimentato in queste aree ed…
Benché le viti siano adatte al caldo clima mediterraneo, situazioni estreme – quali quelle che progressivamente si verificano come effetti del climate change – stanno portando, in assenza di irrigazione, a significativi stress idrici, che incidono su quantità e qualità delle uve. Questa sfida giustifica, oltre all’ottimizzazione dell’irrigazione quando possibile, la sperimentazione di metodi di coltivazione ispirati all’arido viticoltura e alla viticoltura rigenerativa, limitando il fabbisogno idrico attraverso le scelte di impianto e di coltivazione e/o adottando tecniche per migliorare la capacità dei suoli di incamerare e trattenere l’acqua nei periodi delle piogge. Proprio su questo si incentra il contributo del direttore generale di Agricola San Felice, che pubblichiamo qui di seguito
11 marzo 2024 | a cura di Carlo De Biasi
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