Secondo il Servicio Agrícola y Ganadero nelle cantine a fine 2013 c’erano 11,82 milioni di ettolitri di vino, questo grazie alla notevole produzione dell’anno passato e a causa del calo delle vendite, nel mercato interno e in quelli esteri
Le scorte cilene di vino hanno raggiunto a fine 2013 un volume record. Si tratta di 11,82 milioni di ettolitri e del 23,4% in più rispetto alla chiusura 2012. Questi dati provengono da un report stilato dall’ufficio governativo cileno Servicio Agrícola y Ganadero (SAG).
Gli osservatori del settore indicano, tra i fattori che hanno portato a questa situazione, da una parte la ricca vendemmia 2013 che ha messo in cantina quantità d’uva tra il 10 e 15% superiori alla media degli anni precedenti (con una conseguente produzione di 12,82 milioni di ettolitri), dall’altro il calo delle vendite di vino cileno, sia nel mercato interno che verso alcuni mercati esteri. In linea generale l’elevato magazzino porta a un abbassamento del prezzo delle uve e quindi alla possibilità realizzare maggiori margini, soprattutto per quanto riguarda i vini varietali. Per contro, fra le ripercussioni negative per i produttori, l’overstock porta a rendimenti più bassi.
Secondo la relazione del SAG la crescita delle scorte è caratterizzata soprattutto da un +17% per vini a DO, ora computabili a 10,32 milioni di ettolitri, l’87,3% del produzione nazionale.
In merito alle varietà il Cabernet Sauvignon è quella maggiormente presente a magazzino con il 49,1% dei volumi, seguono Merlot, 12,7%, il Carmenere, 11,1% e il Sauvignon Blanc, 8,9%.
La vendemmia 2014, per la quale si parla di una diminuzione sull’anno precedete tra il 10 e il 20%, compenserà probabilmente l’eccesso di scorte.
FEB
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