Grazie all’influsso dei giovani cinesi, la cui cultura alimentare è più vicina a quella occidentale rispetto a quella dei loro genitori, si sta timidamente diffondendo il consumo di vino durante i pasti; si apre così la possibilità di promuoverlo attraverso l’abbinamento col cibo
Se fino a qualche anno fa molti esperti del mercato cinese sostenevano che utilizzare la leva dell’abbinamento con cibo per la promozione del vino era una strategia dagli scarsi risultati, se non addirittura controproducente, vista le notevoli differenze tra la cultura alimentare locale e quella occidentale, ora le cose potrebbero, almeno in parte, essere cambiate.
A suggerirlo alcune dichiarazioni, rese ad ABC News (Australian Brodcasting Corporation) da Wayne Stehbens, enologo dell’azienda vinicola Katnook Estate di Coonawarra (regione del sud dell’Australia), impegnato da oltre 15 anni nella vendita e nella promozione del vino australiano in Cina.
La Cina è un paese in cui tradizionalmente il consumo di cibo è vissuto come un’azione funzionale al sostentamento, piuttosto che a un’occasione di socialità, dunque il consumo di vino durante il pasto assume una valenza diversa da quella che ha nella nostra cultura. Lo stesso tradizionale brindisi cinese, noto come ganbei (“gān bēi”), è un invito a bere da una coppa tutto d’un fiato, consuetudine quindi particolarmente diversa da quella, a noi più naturale, di sorseggiare il vino abbindolo e degustandolo con le pietanze.
Oggi però, grazie soprattutto ai giovani, che si stanno avvicinando all’occidente con viaggi d’istruzione o di piacere, e la cui cultura alimentare è molto più vicina alla nostra rispetto a quella dei loro genitori, diviene pian piano più comune bere vino durante i pasti. Ciò apre la possibilità a una promozione del vino attraverso l’abbinamento col cibo.
FEB
Devi essere connesso per inviare un commento.