Importazioni in Russia: invertito definitivamente nel 2011 il trend negativo del biennio 2008/09. In forte crescita l’Italia, sia sul confezionato che sullo spumante. E per i consumi, Euromonitor prevede il record nel 2015, grazie al traino delle Olimpiadi
Sono buone notizie quelle che arrivano dal mercato russo a conclusione del 2011. Le importazioni hanno ripreso a crescere, confermando l’inversione del trend negativo del periodo più duro della recessione, a cavallo tra 2008 e 2009.
E a dimostrazione di una ritrovata fiducia sono i dati segmentati per le varie tipologie, che nell’anno chiuso a dicembre 2011 vedono il segno meno solo sull’import di sfuso, calato pesantemente a volume e valore, con la sola Spagna a vedere incrementi significativi delle forniture, balzate in un anno a 118 milioni di litri (+17%), praticamente quadruplicando il volume spedito in Russia solo due anni fa.
Ottimi risultati quindi per i segmenti più profittevoli: il confezionato segna +20% a valori, lo spumante +26%.
In entrambe le categorie l’Italia guadagna quote di mercato importanti: sugli spumanti il segno più veleggia intorno al 40%, mentre sull’imbottigliato il balzo consente alle nostre cantine di guardare ancora più da vicino i cugini francesi, dove abbiamo dimezzato in un anno la distanza a valori (una ventina di milioni di euro) e spuntato un prezzo medio superiore (2,35 euro al litro), come tra l’altro è sempre stato negli ultimi anni se si eccettua la parentesi del 2010.
Un segnale particolare di novità viene dai Paesi fornitori di recente introduzione sul mercato: se Argentina e Cile vedono performance in calo nell’ultimo anno, la sorpresa viene dagli Stati Uniti, capaci negli ultimi quattro anni di quintuplicare il valore dell’imbottigliato esportato, grazie a un posizionamento di prezzo relativamente competitivo, attorno ai 2,40 euro/litro, pressoché identico all’Italia.
Le vendite: il record atteso nel 2015
Per quanto riguarda le vendite (canale off e on-trade), se alla fine del 2010 il bilancio dei consumi era in negativo per i vini fermi, Euromonitor segnala invece una ripresa già dal 2011, con una proiezione al 2015 di superamento di quota 729 milioni di litri (effetto Olimpiadi 2014 incluso ovviamente) e per gli spumanti di quota 200. Anche la spesa (questa limitata al segmento off-trade) dovrebbe impennarsi da qui a tre anni, per oltrepassare quota 5,5 miliardi di dollari, esattamente il doppio di dieci anni prima, e le bollicine veleggiare attorno alla quota record di 800 milioni.
Sul Corriere Vinicolo n. 12, in uscita a Vinitaly, un’ampia disamina dell’andamento del mercato russo.
Fonte: Euromonitor; * stime
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