Combinando composti aromatici con etanolo, una startup di San Francisco ha prodotto in laboratorio una bevanda capace di imitare il gusto dei costosi vini delle più grandi annate
A dispetto del suo nome, l’Ava Winery non è un’azienda vitivinicola, ma una start-up di San Francisco nata lo scorso anno con l’intento di creare un “vino” sintetico, prodotto senza uva ma capace di offrire a tutti, e a basso costo, la possibilità di provare il gusto dei più costosi vini d’annata.
Mardonn Chua e Alec Lee, promotori della curiosa impresa, hanno raccontato di aver pensato a questa possibilità quando, trovatisi davanti ad una costosissima bottiglia di Chardonnay del 1973 dello Chateau Montelena, importante produttore della Napa Valley, capirono che mai avrebbero avuto la possibilità di degustare un vino tanto costoso (una delle poche bottiglie di quell’annata ancora disponibili fu battuta all’asta nel 2010 a più di 11mila dollari).
Il “vino” sintetico della Ava Winery è creato da zero e senza l’utilizzo di mosto, combinando etanolo con composti aromatici.
Campioni di vino vero sono stati analizzati con strumenti d’analisi (quali ad esempio la gascromatografia) allo scopo di individuare la varietà di composti presenti per poi riprodurre artificialmente il campione analizzato.
L’Ava Winery assicura che, sebbene il loro fake-wine sia prodotto in modo non tradizionale, contiene solamente composti naturali e di derivazione vegetale (è quindi anche vegetarian e vegan friendly), e per questo il suo consumo non ha effetti sulla salute diversi da quelli di un vino tradizionale.
Il First Edition Ava Wine (replica di uno Champagne) non è al momento prodotto con scopi commerciali, ma è già possibile acquistarne un campione di prova sul sito dell’azienda.
FEB
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