Superato un periodo difficile nel maggio del 2011 è cominciata la ripresa. Abbiamo raccolto le voci del Consorzio Tutela vini d’Asti e del Monferrato e dei produttori, quelle di un Piemonte che non ha mai smesso di lottare
Si respira tutta un’altra aria ad Asti e nel Monferrato. Sembrava che più nessuno volesse sentir parlare di Barbera & C. Nascevano iniziative tipo “adotta un filare”. S’invocava la distillazione anche di Brachetto e Dolcetto. “Il Piemonte non è più di moda”, era una delle sconsolate sentenze che circolavano. La Stampa aveva anche pubblicato due pagine accorate. Non poteva essere così e non è stato così. Quello che è successo merita di essere raccontato, così Bruno Donati ha raccolto le voci di Lorenzo Giordano e Patrizia Barreri, rispettivamente il presidente e la direttrice del Consorzio tutela vini d’Asti e del Monferrato, e quelle di 11 produttori: piccoli, medi, grandi e cantine sociali. Nella rubrica Focus Territori, sul n. 20 del Corriere Vinicolo, un affresco attualissimo di un Piemonte che non ha mai smesso di lottare anche nei momenti più sconfortanti e che oggi si gode più di qualche bella rivincita.
La Barbera d’Asti sta toccando vette d’eccellenza che incantano il mondo. Una nuova tipologia, la Doc Piemonte rosso, è una nuova opportunità, insieme al bag in box, per affrontare i mercati soprattutto esteri con un prodotto di qualità, garantito dalla fascetta di Stato per le Doc, che ha come base le principali uve della zona: Dolcetto, Barbera, Freisa, Nebbiolo.
Non vi è però solo la Barbera nei pensieri dei produttori. L’Asti Monferrato si dimostra terra ideale anche per altri vini, in particolare per quelli aromatici e semi aromatici come Moscato, Ruchè, Brachetto, Freisa, Malvasia. La sorte del Moscato è stata ribattezzata “moscatomania”: gli Stati Uniti ne vanno matti, il Giappone pure, e non solo loro. Un piccolo vino sconosciuto fino agli anni Settanta, il Ruchè di Castagnole Monferrato, vende a prezzi che i produttori si fregano le mani e stanno lavorando perché il miracolo si consolidi.
Articolo completo sul Corriere Vinicolo n. 20 del 21 maggio 2012
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