Serata di gala per la presentazione ufficiale del nuovo prodotto della maison trentina. Nella stessa giornata inaugurato anche il Caveau Rotari, prezioso spazio dove sono raccolte le migliori bottiglie della sua storia
Serata di gala alla Cantina Rotari per il brindisi inaugurale di AlpeRegis, il nuovo Trentodoc della maison trentina. Il presidente Luca Rigotti, i vertici aziendali del Gruppo Mezzacorona ed in primis l’ad Fabio Rizzoli, le autorità e gli operatori dell’informazione presenti hanno celebrato la nascita di questo speciale millesimato nato dalla migliore tradizione spumantistica trentina e dedicato agli amanti della buona cucina e del buon vivere. Il nome “AlpeRegis” evoca da un lato la figura regale di Rotari, il grande Re longobardo famoso per il suo Editto, e dall’altro il richiamo al territorio alpino che ha contribuito a renderlo leggendario fissando le sue gesta nella storia. Prodotto per ora in 45.000 bottiglie, è a base esclusivamente di uve Chardonnay, la varietà che ha trovato nell’area dolomitica le ideali condizioni per la perfetta espressione del suo carattere. La vendemmia, rigorosamente a mano, è svolta selezionando direttamente in vigna i grappoli migliori con cura certosina. AlpeRegis è proposto nella versione “Extra Brut” per esprimere al meglio il territorio e tutto il lavoro svolto in vigna e poi in cantina. Anche il packaging e la presentazione sono completamente rinnovate. È un Trentodoc franco, realizzato evitando l’utilizzo di liqueur troppo invadenti e lasciando spazio agli aromi tipici del territorio e della varietà e a quelli ottenuti in seguito alla lunga rifermentazione in bottiglia. AlpeRegis si pone come obiettivo quello di esaltare il fascino dello stile Rotari e le potenzialità uniche della denominazione Trentodoc.
L’evento del lancio ha giocato sulle proposte gastronomiche degli chef Marcello Franceschi (per la cucina del territorio) e Simona Bontà, che si è cimentata invece con delle suggestioni culinarie orientali.
Nella stessa giornata, la Cantina Rotari ha inaugurato anche il Caveau Rotari, prezioso spazio dove sono raccolti i migliori Trentodoc della sua storia, progettato dall’arch. Paolo Margoni per essere un vero e proprio scrigno: lame di vetro inserite nella struttura permettono infatti di godere del fascino evocativo del luogo anche dall’esterno, mentre all’interno le condizioni di temperatura controllata garantiscono la perfetta conservazione degli spumanti. Pensato e realizzato come una biblioteca storica della Cantina Rotari, il Caveau ospita tutte le annate dal 1993 in avanti in una location speciale definita da un percorso di nicchie appositamente studiate. Attualmente contiene 6.000 bottiglie.
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