Nello Stato canadese terzo consumatore di vino, negli ultimi anni si è assistito a un abbandono dei vini australiani a favore di quelli Usa. L'Italia è in terza posizione, in condominio con il Cile
Diamo un po’ di numeri sulla British Columbia, lo Stato canadese terzo per volume di consumi dopo Ontario e Québec. I dati, estrapolati dalle rapporto delle vendite al Monopolio, il BC Liquor Distribution Branch, dicono innanzitutto che nel 2011 sono stati venduti 61 milioni di litri di vino, equamente ripartiti tra prodotti canadesi e d’importazione. A valori, invece, si sfiorano i 900 milioni di dollari, quota stabile rispetto al 2010, con i vini d’importazione che però sono al 60% circa del totale fatturato.
Il prezzo medio di vendita dei prodotti canadesi si attesta sui 13 dollari al litro, contro i 16,60 dei vini d’importazione, valori in leggero aumento negli ultimi quattro anni.
Venendo al dettaglio dei Paesi, il leader di mercato è l’Australia, sia a volumi che a valori. Ma il trend dei canguri è in discesa, essendo passato in 4 anni da 8 a 6 milioni di litri e da 131 a 98 milioni di dollari. Chi cresce – e di molto – sono gli Stati Uniti, che ormai a volume incalzano la leadership australiana, mentre in valori sono passati in 4 anni da 75 a 95 milioni di dollari.
L’Italia – quarta a volumi e terza a valori – ha un trend abbastanza stabile, con i cileni maggiore competitor diretto: nell’anno appena trascorso siamo stati superati – seppur di poco a volume (3,4 milioni di litri), mentre sui valori resistiamo (58 milioni contro 44 dei cileni). La nostra quota di mercato si attesta sul 12% a volume e sul 13% scarso a valori. Come prezzi medi di vendita, siamo attestati a circa 16,90 dollari al litro, in terza posizione dietro Francia e Nuova Zelanda (22).
A livello di spumanti, le vendite presso il monopolio si attestano a 1,3 milioni di litri (stabile rispetto al 2010) per 31 milioni di dollari. Primo fornitore a volumi è la Spagna, mentre a valori è un’inarrivabile Francia, che con 12 milioni di dollari fa un terzo delle vendite. L’Italia, con 222 milioni di litri e 4,4 milioni di dollari, è terza a volume e a valori, sempre dietro i Cava. Dai quali comunque ci distanzia il prezzo medio di vendita: 18 dollari gli spagnoli, 20 per le bollicine tricolori. Gli Champagne sono a 53 dollari, un altro pianeta.
Venendo infine alla composizione delle nostre vendite, il grosso è costituito da vini rossi (oltre il 60% a volume e valore), poco più di un terzo sono vini bianchi, mentre irrisorio è il peso dei rosati. Tuttavia, nell’ultimo periodo (dal 2007), si è assistito a un piccolo cambiamento delle nostre vendite, con i bianchi che hanno mostrato il tasso migliore di crescita: mentre i rossi sono in calo a volume e piuttosto stabili a valori, i bianchi mostrano buone performance sia a volume (+200.000 litri circa), ma soprattutto a valore, con un incremento delle vendite di circa 4,5 milioni di dollari contro i 2 dei rossi.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati BC Liquor Distribution Branch
I dati completi nella sezione Statistiche per gli abbonati Premium
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