I dati 2011 mostrano un calo dei volumi (-9% a 6,5 milioni di hl), ma in compenso è aumentato il giro d’affari, salito dell’8,9%, a 1,69 miliardi di dollari.In forte aumento il prezzo medio del prodotto esportato, salito del 20,3% a 2,55 dollari al litro
Il vino cileno va a gonfie vele sui mercati esteri. I dati 2011 mostrano un calo dei volumi (-9% a 6,5 milioni di hl), ma in compenso è aumentato il giro d’affari, salito dell’8,9%, a 1,69 miliardi di dollari, trainato da un prezzo medio salito del 20,3% a 2,55 dollari al litro.
A trainare la crescita in termini di valori è il segmento dell’imbottigliato, cresciuto del 3% a volume (a 4,3 milioni) ma con un prezzo medio in aumento del 7,7% a 3,23 dollari/litro che ha portato le cantine cilene a incassare 1,4 miliardi di dollari (+11%).
Di contro, male è andato il segmento dello sfuso, che complice un innalzamento dei prezzi medi (+41%) ha visto calare i volumi del 30%, a 1,9 milioni di ettolitri.
A livello di aree, la crescita maggiore si registra in Asia e Oceania, dove nel 2011 il giro d’affari è cresciuto del 30% (a circa 230 milioni di dollari), con un prezzo medio a cassa di 31,8 dollari (+7%). Ottimo l’andamento in America latina, dove l’incremento del giro d’affari è stato del 21% a 238 milioni di dollari, e in Nordamerica, cresciuto a valori del 3%. Bene anche il mercato europeo, dove a un calo limitato dei volumi (-2%) corrisponde un incremento sui fatturati del 5%, per un prezzo medio comunque in buona crescita (+8%).
A livello di singoli paesi, è la Cina ad aver registrato le migliori performance, con aumenti del 74% a valori (65 milioni di dollari), per un prezzo medio cresciuto del 12,6%.
Ottime notizie anche dal vicino mercato brasiliano, quarta piazza a valori, creciuta del 26,5% a 89 milioni di dollari.
Stabili le forniture verso gli Stati Uniti e il Regno Unito, rispettivamente primo e secondo mercato di sbocco per il vino cileno (che hanno comunque invertito l’ordine da un anno all’altro), mentre per quanto riguarda il Vecchio continente si segnalano le buone performance dei Paesi Bassi (+25% il fatturato) in contrasto con l’appannamento del mercato tedesco, dove l’aumento del prezzo medio ha penalizzato sia i volumi che i valori.
Fonte: Vinos de Chile
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