Wine intelligence e IWSR presentano i principali driver che influenzeranno mercato e industria delle bevande alcoliche. Undici tendenze, tra cui spiccano spumanti, imballaggi alternativi e desiderio di sostenibilità
Negli ultimi giorni del 2017 due importanti agenzie londinesi di analisi e supporto al business dell’industria e del mercato degli alcolici, The IWRS e Wine Intelligence, hanno proposto quelli che secondi i loro rispettivi consulenti saranno i driver che maggiormente influenzeranno il mercato del nuovo anno.
Secondo l’analisi Radius (Product Innovation Tracker) di IWSR primo trend dei prossimi mesi sarà la popolarità tra le birre del “non filtrato”, concetto che richiama il desiderio di naturalità dei consumatori. Altro driver sarà la moderazione: sono sempre più i giovani astemi o bevitori occasionali (IWSR segnala ad esempio la non trascurabile la popolarità del distillato non alcolico Seedlip lanciato da Diageo nel 2015 o la tendenza a scegliere cocktail meno alcolici di quelli tradizionali). Il 2018 sarà ancora sparkling con gli spumanti premium e quelli low-sugar. Il consumo della cannabis, sebbene la sua legalizzazione a livello globale sia ancora lontana, sta condizionando e modellando in modo non trascurabile il settore degli alcolici.Spazio avrà il “colore”, caratteristica delle bevande alcoliche oggi resa di primaria importanza dal fenomeno dei social network, in particolare da quelli di condivisione d’immagini. Sarà poi la maggior sensibilità dei consumatori in tema di sostenibilità e contenimento della produzione di rifiuti a spingere l’industria degli alcolici a investire in questo senso.
Viviamo oggi un momento incerto e in rapida evoluzione, contesto nel quale, secondo The Wine Intelligence l’industria vitivinicola mondiale vive una situazione non particolarmente turbolenta, ma soggetta a trasformazioni relativamente importanti. In primo piano c’è il cambiamento climatico che con i suoi effetti condizionerà ancora la produzione (previsto un calo del 20% della produzione europea 2018), con conseguente effetto sui prezzi. Si sentiranno poi gli effetti della Brexit, con crescita dei prezzi del vino in UK (già evidenziata anche dalla WSTA), e con conseguenze anche sul commercio on-line, su cui peserà la crescita dei costi operativi. Spumanti spumanti e ancora spumanti; ancheWine Intelligence conferma il peso degli sparkling nel mercato mondiale del vino. Prenderanno peso gli imballaggi alternavi: da una parte, infatti, crescerà ancora in modo sostenuto la premiumizzazione dei vini in bag in box (qui avevamo parlato di quanto sta succedendo negli Stati Uniti), e dall’altra si diffonderanno le confezioni più piccole e monodose. Ed infine crescerà ancora la richiesta di vino biologico e prodotto in modo sostenibile.
FEB
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