Wine Intelligence ha tracciato i possibili scenari del settore da qui al 2034. La ricerca, commissionata da ProWein, vede prima di tutto la crescente importanza del consumatore; tra le minacce la severità dei regolamenti in merito a salute ed età minima di consumo
La ricerca “The International Wine Industry: Global Experts’ Vision 2034” è stata commissionata a Wine Intelligence dagli organizzatori ProWein, salone tedesco del vino e dei distillati, tenutosi a fine marzo a Düsseldorf. Come si evince dal titolo il report si propone di disegnare i possibili scenari dell’industria internazionale del vino nei prossimi vent’anni. La ricerca è stata condotta attraverso un sondaggio on-line cui hanno partecipato 115 professionisti internazionali del settore del vino.
Saranno, prima di tutto, i consumatori i principali protagonisti del settore; per tracciarne le preferenze i produttori potranno avvalersi sempre di più delle nuove tecnologia, tra cui i social media, strumenti che altresì potranno essere sfruttati per la promozione e la diffusione della cultura del vino: si ritiene infatti che tra vent’anni la conoscenza del vino da parte dei “bevitori” sarà maggiore di quella odierna.
Crescerà inoltre, in ambito di distribuzione, l’importanza dei supermercati. Tra i professionisti intervistate da Wine Intelligence, infatti, bene il 66% è di questo parere. In parallelo a ciò, maggiore importanza avrà anche il canale di vendita on-line, tanto che c’è addirittura chi mette in forse la sopravvivenza dei piccoli negozi di vino e delle enoteche.
Cattive notizie anche per il settore on-premise visto che i consumatori sempre di più sembra preferiscano bere a casa.
I mercati verso i quali gli investitori sono più propensi a investire nel prossimo ventennio sono quelli del Nord America, al primo posto, e della Cina. Buone possibilità sono state espresse tuttavia per l’India e l’America Latina
Riguardo alle tipologie, e c’era da aspettarselo, sembra che ancora una volta saranno gli Sparkling a essere la locomotiva del business. L’82% degli intervistati inoltre è sicuro che nelle strategie dell’industria del vino dovrà avere spazio l’attenzione al packaging: in questo contesto si dovrà guardare alla tecnologia dell’imballaggio, alla e alla possibilità di avere contenitori personalizzati.
Nel report si affrontano anche le possibili “minacce” al mercato del vino. Tra queste lo spauracchio maggiore è quello relativo alla severità dei regolamenti di produzione. Il 58% degli intervistati prevede che i regolamenti saranno una vera e propria sfida, soprattutto perché i produttori dovranno scontrarsi con normative sempre più severe in merito agli effetti degli alcolici sulla salute e all’età minimima per il consumo, un po’ come già da anni avviene per i produttori di tabacchi. Preoccupazioni per i produttori di vino verranno anche dal diffondersi di birra artigianale, del sidro, di cocktail e liquori innovativi, sempre più apprezzati dai consumatori.
Un’altra minaccia preoccupante è quella derivante dai cambiamenti climatici che con ogni probabilità avranno influsso, positivo o negativo che sia, su rendimenti e qualità nelle diverse regioni di produzione.
FEB
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