Lo scorso anno le importazioni hanno superato il 170 milioni di dollari grazie anche ai diversi accordi di libero scambio. Il mercato degli alcolici è in buona salute, nonostante le difficili condizioni dell’economia del paese asiatico
Secondo i dati della Kita (Korea International Trade Association) diffusi dall’ufficio di Seul di Ubifrance, la Corea nel 2014 ha importato vino per un valore totale di 172,4 milioni di dollari statunitensi. Nonostante il clima economico sfavorevole del paese il consumo di vino è rimasto su buoni livelli, grazie anche alla diversificazione dell’offerta da parte dei retailer. A
contribuire alla crescita di questo mercato gli accordi di libero scambio siglati negli ultimi anni dalla Corea, quello con l’UE del 2011 e, ultimo, quello con l’Australia (che insieme a Francia, Italia, Spagna, Usa, Cile, Nuova Zelanda è tra i principali importatori di vino in Corea) che a partire dallo scorso dicembre ha cancellato il dazio del 15% sul vino in entrata.
Tra le principali caratteristiche di questo mercato vi è il particolare apprezzamento per i formati piccoli (bottiglie da 375 e 187 ml), inoltre in Corea sono le donne le maggiori consumatrici di vino.
A confermare il periodo favorevole, sono i dati sui consumi di alcolici dello scorso inverno, quando, tra dicembre 2013 e febbraio 2014, proprio il vino è stata la bevanda alcolica più venduta, con una quota del 33,4% sugli alcolici tutti, con un aumento del 18% delle vendite rispetto al periodo estivo.
FEB
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