Il Regolamento 2017/1961 apre all’aggiunta di poliaspartato di potassio per la stabilizzazione tartarica e all’uso di fogli filtranti contenenti zeolite Y-faujasite per ridurre gli aloanisoli
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il testo del nuovo regolamento che autorizza il trattamento del vino con poliaspartato di potassio (riprendiamo la notizia da infowine.com). Il Regolamento delegato (UE) 2017/1961 della Commissione del 2 agosto 2017 (qui il testo in lingua italiana) modifica il precedente regolamento (CE) n. 606/2009 e segue a un emendamento di luglio che inseriva il poliaspartato di potassio nella lista degli additivi alimentari il cui uso è permesso in Europa. Il trattamento con poliaspartato di potassio nel vino è pratica enologia aggiuntiva utile alla stabilizzazione tartarica (si tratta di un polimero stabile dell’acido aspartico capace di inibire la formazione di cristalli di tartaro nei vini senza influire sulle proprietà organolettiche); l’aggiunta consentita è stabilita nel limite di 10g/hl.
Lo stesso regolamento apre anche all’uso di fogli filtranti contenenti zeolite Y-faujasite, per l’assorbimento degli aloanisoli nella filtrazione dei vini chiarificati. Questa pratica enologica ha lo scopo di ridurre il contenuto degli aloanisoli, responsabili dell’alterazione dell’odore del vino, portando il loro contenuto al di sotto della soglia di percezione sensoriale.
FEB
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