Il Malbec è leader delle esportazioni ma è il Moscato di Alessandria quello che si è dimostrato più dinamico nel 2012 con la sua crescita del 270% in volume
L’Observatorio Vitivinícola Argentino ha recentemente rilasciato i dati sulle esportazioni 2012; cifra principale dei risultati delle spedizioni dello scorso anno è stata la particolare dinamicità dello sfuso e di alcuni varietali. L’export di Malbec è cresciuto sul 2011 del 13,7% in termini di fatturato e del 9,8% in volume; in ordine di importanza per valore si colloca poi il Cabernet Sauvignon che ha realizzato ben 92 milioni di dollari nel 2012, mentre per volume grande dinamicità ha dimostrato il Moscatel (Moscato d’Alessandria) che, grazie alla consistente richiesta dai mercati quali gli Stati Uniti e il Regno Unito, ha raggiunto i 250mila ettolitri inviati (+ 270%). Notevole la crescita delle esportazioni anche per il Pinot Grigio: +34% in valore. In generale l’Osservatorio vitivinicolo argentino nota che questi varietali sono stati spinti, a livello internazionale, dalla domanda da parte delle nuove generazioni e dei nuovi consumatori.
Guardando alle regioni di destinazione scopriamo che nelle cinque più importanti per l’export argentino (Usa, Canada, Brasile, Regno Unito e Paesi Bassi) il Malbec è il varietale più richiesto. In USA e in UK Malbec è sinonimo di vino argentino e occupa nello share dei varietali in fatturato rispettivamente il 59% e il 56%. Per il Canada la percentuale è del 48%; il Malbec inoltre regge, a livello almeno percentuale, anche in Brasile verso cui tuttavia le esportazioni dall’Argentina sono calate lo scorso anno e in volume e in valore. Nei Paesi Bassi infine, dove è stata registrata la maggior diversificazione nell’export dei varietali argentini, le spedizioni di Malbec sono diminuite in volume lo scorso anno ma il vitigno occupa ancora la prima posizione nello share delle importazioni dall’Argentina (29,2), seguito dallo Chardonnay (+24,6%) che è invece cresciuto del 8,6% in termini di valore.
FEB
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