I dati per tipologie e principali mercati, con l'andamento storico per trimestri su Usa, UK, Russia e Germania
La spumantistica è il comparto che sta mostrando le percentuali di crescita migliori all’interno del portafoglio export Italia. Da gennaio a settembre, il saldo è positivo non solo a valori (+16%), ma anche a volumi, in controtendenza rispetto al resto delle tipologie, con un +8% tondo per 1,3 milioni di ettolitri.
Artefice della crescita della categoria è il segmento Dop, dove milita il Prosecco, con +28% di crescita a valori (262 milioni di euro) e circa 700.000 ettolitri (+27%), il tutto dovuto a prezzi medi tenuti inchiodati sui 3,83 euro al litro. Bene anche l’Asti, in ripresa sui valori (+8%) grazie alla risoluzione delle problematiche registrate in Russia. Nota stonata il comparto delle bollicine Igp, che perdono volume e valore.
A livello di Paesi, la fotografia di settembre restituisce nitidamente l’effetto Prosecco su Usa (+18% e +24% a volume e valore) e UK (+50%), mentre continuano ad andare maluccio le cose in Germania, in regresso sia sugli acquisti a volume che sulla spesa. Bene – rimanendo sui principali Paesi – la situazione in Svizzera e Russia, mentre registriamo ancora sofferenze sul mercato giapponese. Piccola nota a margine, la Cina, mercato che sembra aver trovato un segno di gradimento interessante verso i nostri spumanti, praticamente raddoppiati a valore in un anno (6,5 milioni di euro).
Questo l’andamento mensile delle esportazioni di spumanti, dove si evidenzia la crescita esponenziale dei valori del prodotto, che nel mese di settembre è arrivato a toccare il record storico dei 70 mlioni di euro.
Questo invece l’andamento per trimestri, che evidenzia la regolare crescita sul prezzo medio di vendita, ormai stabilizzatosi sopra i 3,50 euro al litro.
Ultimo grafico, quello relativo all’andamento trimestrale su quattro mercati chiave: l’effetto Prosecco è perfettamente riconoscibile sulle curve relative a Usa e UK, in ripresa il mercato russo dopo la messa in ordine delle problematiche amministrative che avevano afflitto l’Asti. In tendenziale regresso invece la Germania.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat.
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