Raggiunto un giro d’affari di circa 346 mila dollari, ma la notizia più interessante è che non sono più i collezionisti della Gran Bretagna i maggiori investitori. L’UK è stata superata da USA, Francia, Italia, Germania e Cina
Secondo quanto di legge su Harpers, una delle più importanti testate britanniche del settore del vino e dei superalcolici, il mercato mondiale delle aste di fine wine è rimasto pressoché stabile nel 2015 sull’anno precedente.
Il giro d’affari di questo canale di vendita ha raggiunto lo scorso anno il valore di 346 milioni di dollari, quando nel 2014 si erano accumulate vendite all’asta per 348 milioni di dollari (il calo anno su anno su anno è stato quindi inferiore all’1%).
In quindici anni tuttavia il mercato delle aste di fine wine (come quello delle aste di beni di lusso in genere) ha avuto un grande sviluppo, e in particolare, nota Harpers che ha interrogato le statistiche di Barnebys, meta motore di ricerca per le vendite all’asta internazionali, sono cambiate drasticamente le posizioni per paese nella classifica di principali compratori internazionali.
Se, infatti, all’inizio del secolo erano i collezionisti della Gran Bretagna i maggiori investitori in fine wine attraverso questo canale, oggi l’UK è stata superata da USA, Francia, Italia, Germania e Cina.
FEB
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