A Turismo FVG la gestione, con la collaborazione di Ersa. Stabilita anche una dotazione finanziaria. Entrerà in vigore dal 1° gennaio 2016
Di Adriano Del Fabro
Con la programmazione elaborata dal Piano per il Turismo 2014-2018 si è dato avvio a una nuova strategia che dota la Regione Friuli Vg di un’offerta più dinamica e articolata. Questo settore dell’economia regionale impegna attualmente 3.700 imprese e 13.200 addetti. Dal Rapporto statistico Friuli Vg si evince che, lo scorso anno, più di 2 milioni di turisti hanno raggiunto questo territorio e i dati parziali di quest’anno segnano un confortante incremento delle presenze.
Con tale premessa, il consigliere Vittorino Boem (Pd), ha iniziato l’illustrazione della proposta di legge sulla valorizzazione delle “Strade del Vino e dei Sapori”, poi approvata dalla II Commissione del Consiglio regionale con 28 sì, nessun voto contrario e 10 astensioni. La legge entrerà in vigore con il primo gennaio 2016.
Le “Strade del Vino”, ha ricordato il consigliere, sono lo strumento ideato a livello nazionale per cercare di far collaborare produttori locali, enti e attività commerciali per offrire una proposta enoturistica integrata in alcuni percorsi. Con la legge regionale 24/2006, le Provincie furono incaricate di coordinare l’offerta enoturistica promossa attraverso le Strade e di renderla omogenea elaborando dei disciplinari-tipo che impostassero degli standard di qualità, nonché la concessione di contributi ai Comitati di gestione.
Attualmente, in Friuli Vg esistono quattro “Strade del Vino”: una in provincia di Pordenone, due in quella di Udine e una nel Goriziano. A Trieste esiste un percorso segnalato, promosso dalla Provincia negli anni ’80, ma che non si è mai evoluto in prodotto turistico. La Strada di Aquileia è promossa e gestita non senza alcune difficoltà da un gruppo di soggetti con a capo il locale Consorzio a Doc. Le restanti 3 sono sotto il cappello di Movimento Turismo del Vino Fvg. Questi tre progetti hanno saputo catalizzare l’idea di turismo enogastronomico nelle cantine federate, promuovendo formazione specifica, idee di marketing turistico e organizzando, in collaborazione con l’associazione madre diverse iniziative di successo. Nel tempo, però, sia a causa dei sempre minori trasferimenti pubblici, sia per la farraginosità delle strutture organizzative, anche le capacità operative di queste Strade sono entrate in difficoltà. Oltre a ciò, la Regione ha promosso autonomamente, attraverso Turismo Fvg ed Ersa, l’offerta turistica legata all’enogastronomia e alle produzioni di qualità, su un binario parallelo rispetto a quello delle Strade, duplicando il messaggio per il potenziale turista e rendendolo non integrato.
Entrando nel merito dei contenuti della legge, ha spiegato Boem, negli articoli 1 e 2 si precisa la natura delle “Strade del Vino e dei Sapori” e la loro integrazione nel Piano operativo di Turismo Fvg il quale, attraverso gli strumenti che le sono propri (l’offerta dei cosiddetti “Club di Prodotto”) ne ha la gestione. Ersa, per le proprie parti di competenza riguardo le certificazioni di qualità dei prodotti enogastronomici e la loro promozione, collaborerà con Turismo Fvg fornendo il proprio supporto. Questa impostazione consente alla pianificazione turistica regionale di poter espandere le Strade anche in aree che attualmente non sono organizzate, rendendo omogeneo il prodotto turistico. I progetti consentono a Turismo Fvg, attraverso il coinvolgimento dei soggetti che hanno già esperienza nel settore, di poter individuare standard di qualità e le azioni per raggiungerli.
Gli articoli 3 e 4 contengono, rispettivamente, le definizioni (in particolare si evidenziano quelle relative alle produzioni di qualità e tradizionali) e le regole per la denominazione e la segnaletica delle Strade. A questo si lega anche l’articolo 5, che prevede il riconoscimento e l’adeguamento alla nuova normativa delle Strade esistenti.
L’articolo 6 precisa che la norma non richiede particolari coperture finanziarie poiché le azioni che propone possono essere ricomprese nella ordinaria programmazione di Turismo Fvg, alla quale vengono attribuite nuove funzioni.
Durante le audizioni in Commissione, l’Associazione Città del Vino aveva chiesto di coinvolgere anche le enoteche e le attività più prettamente museali ed espositive e il Consorzio delle Doc del Fvg e per il Movimento Turismo del Vino Fvg hanno sostenuto la necessità di compiere uno sforzo ulteriore riguardo la burocrazia che vincola le cantine nella loro azione di degustazione per la promozione enoturistica.
Tra le altre novità, i 120mila euro messi a bilancio dalla Giunta per permettere a Turismo Fvg di perseguire gli obiettivi della legge il prossimo anno e il rispetto e la tutela delle peculiarità delle minoranze linguistiche.
“La promozione delle Strade non può essere fine a sé stessa e slegata alle altre – ha precisato il vicepresidente della Giunta regionale, Sergio Bolzonello -. Proseguire con questo progetto di legge porta a una disciplina organica con una strategia da condividere con la Regione, perché oggi era invece demandata a chiunque”.
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