Nielsen ha rilevato tra i consumatori ispanofoni una consistente crescita del potere d’acquisto, che non può essere trascurata. Se ne faccia tesoro attraverso un advertising in lingua perché il potenziale è “eccezionale”
Già alcuni anni fa, era il 2014, sia Rabobank che Wine Intelligence avevano suggerito l’importanza per produttori e distributori di vino operanti negli Stati Uniti di guardare ai consumatori ispanici quali potenziali protagonisti dei consumi (noi ne avevamo parlato allora qui). Oggi Nielsen è ritornata sulla questione con uno studio mirato a valutare il ritorno per le aziende (non solo degli alcolici) generato dall’investimento nell’advertising in lingua spagnola sulla televisione statunitense.
Dal report (se ne può leggere qui la sintesi) risulta evidente l’importanza per i brand di investire in una pubblicità mirata ai consumatori ispanici, cui ritorni d’investimento crescono se questo advertising è in lingua spagnola.
Il dato più significativo, per l’industria del vino, è quello relativo alla forte crescita del potere d’acquisto degli ispanici residenti in Usa, oggi circa 57 milioni di persone; questo è cresciuto da 213 miliardi di dollari stimati per l’anno 1990 agli attuali 1600 miliardi di dollari (i 1000 miliardi si sono raggiunti nel 2010). Un’opportunità definita “eccezionale” (in inglese Nielsen usa il termine tremendous).
Si tenga presente inoltre che, sempre secondo Nielsen, la percentuale dei consumatori maggiorenni di etnia ispanica che parlano solo spagnolo è del 27% sul totale, cui si deve aggiungere un altro 26% di consumatori ispanici che parla soprattutto in lingua spagnola (e quindi solo marginalmente in inglese); a dire che per più della metà di questi 57 milioni di persone sarebbe più proficuo un advertising in lingua spagnola, piuttosto che in lingua inglese.
FEB
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