È questo il bilancio che si può trarre dalla giornata di domenica scorsa nella quale le porte della distilleria più storica del Nord-Ovest, Mazzetti d’Altavilla, si sono aperte per mostrare l’arte della Grappa
La grappa in Monferrato è fonte di un turismo attento, sempre più giovane e sempre più consapevole. È questo il bilancio che si può trarre dalla giornata di domenica scorsa nella quale le porte della distilleria più storica del Nord-Ovest, Mazzetti d’Altavilla, si sono aperte per mostrare l’arte della Grappa, un prodotto che, dopo aver svecchiato la propria immagine e aver intrapreso una strada legata alla qualità e al territorio, sta conquistando sempre più nuovi mercati interni e internazionali. Non è un caso che domenica provenissero da ogni dove i turisti di “Grappe Aperte”, lo speciale evento inserito nel circuito regionale di “Piemonte Grappa – Alla corte dell’Alambicco” che ha incuriosito centinaia di visitatori presso la riqualificata sede dei “Distillatori dal 1846”.
Dinanzi un valorizzato giardino, con l’inserimento di piante autoctone e altamente simboliche il cui significato è stato illustrato dal paesaggista monferrino Cristiano Raffaldi che ha seguito lo studio del progetto (privilegiando varietà come il melograno, il leccio, il sorbo, il lauro nobilis o il prunus selvaticus), il pubblico ha potuto scoprire le nuove frontiere dell’abbinamento gastronomico tutto “made in Piemonte”.
Alcuni esempi? La Grappa di Arneis con il gorgonzola Gran Riserva Leonardi di Igor o le nocciole della varietà Tonda Gentile del Piemonte di Corilu con la Grappa di Barolo Invecchiata.
Giornata di degustazioni ma anche di intensa cultura: i tour guidati hanno permesso di scoprire i segreti per ottenere una grappa di eccellenza e di conoscere in diretta la fresca vinaccia di vitigni autoctoni, al centro di una profonda valorizzazione da parte di Mazzetti d’Altavilla. Uno fra tutti il Ruchè, specificità monferrina ottenuta esclusivamente in sette piccoli comuni del Nord-Astigiano. Non pochi i visitatori d’oltre regione (con un vistoso ringiovanimento del popolo di responsabili appassionati) e altrettanto numerosi gli stranieri provenienti non soltanto da Svizzera o Germania ma anche dagli Stati Uniti. Dalla Svezia è stato accolto il gruppo del Grappa Club Cuore, giunto proprio in occasione dell’avvio della distillazione.
Grappa da gustare con il naso e il palato ma anche con gli occhi: dodici fotografi piemontesi professionisti si sono infatti ritrovati presso la sede di Mazzetti d’Altavilla dove è stato presentato l’inedito Calendario “Il Piemonte nello Spirito”, il quale raccoglie le migliori immagini paesaggistiche provenienti dalle terre Unesco di Langhe-Roero e Monferrato, arricchite dalla naturale ambientazione di bottiglie di distillati della nostra regione. “La sfida – hanno precisato Chiara, Silvia ed Elisa Belvedere Mazzetti, alias la settima generazione dei ‘Distillatori dal 1846’ – è stata quella di immortalare le grappe piemontesi nel loro territorio d’origine, al centro del sito Unesco legato ai paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. E con questa iniziativa intendiamo sempre più offrire uno spaccato della nostra regione ai molti visitatori che giungono nella nostra sede grazie ad un incoming in continua crescita.” Una collezione di scatti di colline, vigneti e infernot che delizierà infatti, attraverso la creazione di un percorso permanente con le immagini riprodotte in formato gigante, anche i turisti della Grappa, pronti a raggiungere le colline piemontesi del Monferrato proprio nelle prossime settimane, per assistere alla nuova stagione di distillazione e scoprire i segreti di un antica arte.
Scopriamo in ordine alfabetico i fotografi: Paolo Bernardotti, Paola Calamarà, Chiara Cavagnolo, Anne Conway, Igor Furlan, Sabrina Gazzola, Davide Giovinazzo, Fabio Menino, Giulio Morra, Enrica Pavese, Giulia Ricagni e Pasquale Tortorella. Vivono tutti fra la Langa e il Monferrato passando per l’Astigiano e l’Alessandrino.
Momenti emozionanti quelli vissuti durante la presentazione itinerante di domenica scorsa nella quale i fotografi hanno firmato le proprie immagini portando al pubblico le parole chiave del loro lavoro espresso negli scatti. Parole come serenità, pace, calore, famiglia, terra, acqua, sensualità e altri concetti tutti accostabili al terroir e anche alla Grappa, portatrice di un messaggio positivo di consapevolezza e condivisione. E le degustazioni continueranno tutto l’autunno con la possibilità di tasting sensoriali, grappa days e tour guidati per migliorare la conoscenza di un’eccellenza antica che è espressione ultima della tradizione vitivinicola piemontese.
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