Dopo anni di crisi, secondo gli analisti di Rabobank, il paese del Sol Levante è di nuovo una meta favorevole per i produttori di vino di qualità di tutto il mondo
La crisi della fine degli anni Novanta aveva allontanato dal Giappone molti fornitori internazionali di vino, ma oggi – secondo una dichiarazione dell’analista di Rabobank Marc Soccio, riportata da The Drink Business – dopo sedici anni il mercato del vino è di nuovo fiorente.
Quanto affermato da Soccio si basa sui dati del rapporto Wine Quarterly Q2 di Rabobank. La sviluppo del mercato cinese avrebbe in questi anni coinciso con un significativo, ma molto meno pubblicizzato, revival del mercato giapponese, mercato oggi tra quelli di maggior valore e fatto di consumatori sempre più interessati a conoscere il vino.
Questa situazione avrebbe già aperto le porte del Giappone ai produttori del Nuovo Mondo, in particolare a quelli cileni che beneficiano di un accordo di libero scambio con il paese asiatico.
Il Cile ha così triplicato negli ultimi anni la sua quota di mercato in Giappone; quella in volume è cresciuta dal 7% del 2007 al 25% del 2014, e presto anche l’Australia avrà un ritorno significativo, dopo l’entrata in vigore di un simile accordo commerciale.
Sempre secondo Rabobank il mercato giapponese del vino ha caratteristiche simili a quelle di altri mercati “maturi”, quali ad esempio la crescente importanza della fascia premium, delle vendite nei supermercati, oltre che l’interesse dimostrato per il vino dalle nuove generazioni.
FEB
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