Secondo IBIS World, il sorpasso sugli USA avverrà grazie alla classe media cinese e sarà favorito dalle opportunità offerte dai trattati di libero scambio e dagli scarsi raccolti sudamericani di quest’anno
La Cina potrebbe presto sorpassare gli Stati Uniti per valore delle importazioni di vino dall’Australia, grazie soprattutto al crescente interesse per il vino di qualità degli appartenenti alla sua classe media.
Come dichiarato all’Australian Associated Press dall’analista di IBIS World Andrew Ledovskikh, infatti, nel prossimo futuro il Paese della Grande Muraglia arriverà ad assorbire un quarto di tutto il vino australiano destinato all’export.
Si noti che secondo le più recenti statistiche di Wine Australia, tra il 2015 e 2016 l’export di vino australiano verso la Cina continentale si è incrementato del 50% fino a 419 milioni di AUS$ (noi ne avevamo parlato qui), mentre nello stesso periodo il fatturato verso gli Stati Uniti (al momento ancora prima destinazione per valore dell’aussie wine, sempre che non si sommi al fatturato verso la Cina quello verso Hong Kong) è crescita del solo dell’8%, fino a 449milioni di AUS$. La crescita della richiesta di fine wine australiano oggi in atto in Cina non è dunque immaginabile né in Usa né nel Regno Unito, come ha sottolineato lo stesso Ledovskikh, aggiungendo che alla più prossima fortuna del vino australiano in Cina contribuiranno anche le opportunità all’estero per i produttori australiani derivanti dagli scarsi raccolti di quest’anno di Cile (si veda qui) e Argentina (si veda qui), oltre che ancora il trattato di libero scambio ChAFTA (China-Australia Free Trade Agreement), siglato lo scorso anno a Camberra (ne avevamo parlato qui).
FEB
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