Lo suggerisce una ricerca dell’Università del Connecticut: negli stati Usa dove è disponibile la cannabis a scopo terapeutico le vendite di vino e birra sono calate fino al 13%
Da tempo ci si chiede se e come la vendita libera di marijuana, ipotizzata o già permessa in alcuni paesi a scopo terapeutico o ricreativo, possa avere effetti significativi sul mercato degli alcolici e più in generale se il consumo di cannabis possa sostituire o essere complementare a quello di bevande alcoliche.
La questione è stata recentemente oggetto di una ricerca di Michele Baggio (University of Connecticut), Alberto Chong (Andrew Young School of Policy Studies – Georgia State Univesity) e Sungoh Kwon(University of Connecticut). Allo scopo di verificare complementarietà e sostituibilità tra marijuana e alcol, sono stati analizzati dati Nielsen delle vendite di bevande alcoliche negli Stati Uniti tra il 2006 e il 2016, mettendoli in relazione dal punto di vista statistico con la liberalizzazione della marijuana a scopo terapeutico avvenuta in alcuni degli stati della federazione nordamericana (norma nota come medical marijuana laws, MMLs.
I risultati dell’analisi (qui l’abstract della ricerca; ne ha parlato anche The Washington Post) tendono a evidenziare la sostituibilità tra marijuana e alcol, piuttosto che la loro complementarietà: negli Stati in cui la marijuana è stata liberalizzata a scopo terapeutico infatti è stato riscontrato un calo delle vendite di bevande alcoliche del 13%. Disaggregando i dati per bevanda alcolica sembra che mediamente siano le vendite di vino (-14%) piuttosto che quelle la birra (-12%) a cedere per effetto della MMLs.
FEB
Devi essere connesso per inviare un commento.