Aver saputo leggere e interpretare in campo le esigenze delle viti dei rispettivi vigneti è il segreto riconosciuto ai vincitori dalla giuria del Concorso organizzato dal Comune di isera
Il premio al miglior vigneto di Marzemino “La vigna eccellente” indetto dal comune di Isera, giunto alla 13° edizione che si è concluso con la premiazione dei tre vincitori, sabato 21 settembre 2013 all’interno del municipio, ha sempre riservato fin dall’esordio (2001) grandi e piccole novità.
La prima novità originaria sta nel fatto di premiare non il vino Marzemino, ma il viticoltore che, partendo da un terreno e sito (terroir) sostanzialmente non modificabili, determina con le sue scelte agronomiche nel vigneto la qualità del vino.
Altra novità confermata quest’anno è che a livello nazionale la formula del concorso non è stata finora ripresa da altri. Alla 13° edizione hanno partecipato 41 viticoltori con 60 vigneti per una superficie di 32 ettari. Numeri mai raggiunti in precedenza. Da quest’anno sono stati ammessi al concorso anche viticoltori premiati in precedenti edizioni. Il territorio interessato si estende anche oltre l’estimo di Isera e comprende vigneti che fanno capo alle cantine sociali Vivallis di Nogaredo e Mori Colli Zugna. Il concorso era aperto anche a vignaioli.
La giuria, presieduta dal prof. Attilio Scienza e composta da 7 giornalisti ( uno solo del Trentino) ha potuto forse per la prima volta inserire fra i parametri di valutazione dei vigneti in gara le caratteristiche dei grappoli. L’uva era ancora in pianta a causa del ritardo di maturazione dovuto all’andamento climatico. I vincitori dei premi in palio (1.500, 1.000 e 500 euro più targa d’oro, d’argento e di bronzo) sono: Mario Frapporti (vigneto allevato a pergola semplice spezzata, località Brom, Isera), Marco Tonini ( vigneto allevato a guyot in località Penim) e Sisto Spagnolli ( vigneto a pergola doppia, località Corsi, Isera).
Le motivazioni, pur nel rispetto della graduatoria, hanno un denominatore comune che la giuria ha riconosciuto ai tre viticoltori: aver saputo leggere e interpretare le esigenze delle viti dei rispettivi vigneti. Perfetto equilibrio tra produzione e chioma nel primo caso. Potatura ramificata su guyot nel secondo vigneto. Cura dei particolari, fino alla spuntatura di tutti i grappoli per evitare il disseccamento del rachide favorito dalla eccessiva presenza di potassio nel terreno basaltico, nel terzo vigneto. Il verdetto è nato da una ripetuta esplorazione dei vigneti in concorso durante l‘intera stagione da parte di Flavio Mattedi, consulente viticolo della Fondazione Edmund Mach di S. Michele.
Tra le novità della 13^ edizione del concorso meritano segnalazione: la presentazione del volume “Il Marzemino Trentino a Isera; storia e cultura di un vino e del suo territorio” di Alessandra Biondi Bartolini e la proposta del prof. Scienza di ammettere a concorso nella prossima edizione anche i vini Marzemino di due vigneti piantati in Australia con la consulenza dell’Università di Milano.
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