Creata da una startup di Boston, permette di conservare il vino per trenta giorni dall’apertura. E’ dotata di un’etichetta touch screen ed è Wi-Fi
La startup di Boston Kuvée, fondata nel 2014 dall’imprenditore Vijay Manwani, ha lanciato a fine marzo la prima bottiglia smart per il vino. La notizia ha subito fatto il giro del mondo: ne hanno parlato tutti i più importanti portali d’informazione del settore BWS (come ad esempio The Drinks Businness, Decanter, Wine-Searcher), oltre a testate come il DailyMail Online e Bloomberg.
Si tratta di un dispenser, munito di uno schermo tattile (touch screen) e possibilità di connessione Wi-Fi, nel quale s’inseriscono dal basso delle cartucce di alluminio contenenti una quantità di vino pari a quella di una classica bottiglia (75 cl).
Le cartucce sono dotate una speciale valvola che impedisce all’ossigeno di venire a contatto con il vino, così che se ne preservi la “freschezza” per almeno trenta giorni dall’apertura. Ciò permette anche di poter utilizzare diverse cartucce contemporaneamente, inserendole una per volta nel dispositivo, senza pregiudicare le caratteristiche del vino.
Per mezzo di un chip RFID (Radio-Frequency IDentification) la cartuccia comunica alla smart bottle dati quali la quantità di vino disponibile e la “data di scadenza” (in sostanza il tempo per cui ancora la qualità del vino è garantita).
Questi dati sono consultabili attraverso l’etichetta touch screen dalla quale si può accedere anche a informazioni sul vino, sul suo produttore e sui suoi possibili abbinamenti.
Al momento sono disponibili 48 diversi vini, provenienti da 12 diversi produttori.
FEB
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