Lo rileva l’analisi salariale della South Australian Wine Industry Association. Nel settore vitivinicolo gli incentivi e i premi di produzione pesano in modo rilevante sulle retribuzioni
La South Australian Wine Industry Association’s (SAWIA) ha pubblicato a fine giugno la ventesima edizione della sua analisi sul mercato del lavoro nel settore vitivinicolo nazionale. Questa suggerisce che nel 2018 gli stipendi degli occupati nella filiera vitivinicola australiana sono cresciuti di più rispetto alla media nazionale, per i quali l’Australian Bureau of Statistics ha indicato nel marzo scorso un incremento del +2,3% su base annua (si veda qui in proposito).
La 2019 National Wine Industry and Salary Benefits Survey, elaborata su dati nazionali, analizza le retribuzioni di più di 1900 impiegati del settore, tracciandone l’andamento per 57 diverse tipologie di salariati: chi lavora in vigna, in cantina, chi è addetto al confezionamento e allo stoccaggio dei prodotti, gli impiegati di settori marketing, comunicazione, risorse umane, fin’anche ai commerciali e agli addetti alle vendite.
Oltre al maggior incremento delle retribuzioni segnalato, l’analisi indica anche che nel settore vino, è la retribuzione incentivante (premi di produzione, commissioni etc.) a costituire una parte significativa del pacchetto retributivo complessivo per diverse posizioni: certamente per quelle commerciali, ma anche per i responsabili di cantina, i direttori dei lavori in vigne e per gli operation manager. La retribuzione incentivante è tuttavia meno comune nelle piccole aziende, dove sono più comunemente offerti benefit quali auto aziendale, rimborso spese di carburante, o il rimborso di altre spese inerenti la professione.
FEB
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