Secondo le previsioni del Vinexpo Report 2017 di IWSR, da qui a 2020 si percorrerà soprattutto la strada della premiumization. Rosati dolci, low-alcohol wine, aromatizzati e (naturalmente) Prosecco le categorie più promettenti
La sete di vino in Cina non si placherà da qui al 2020 così che la regione dell’Asia Pacifica potrebbe entro i prossimi tre anni diventate più determinante delle Americhe nelle dinamiche di crescita dei consumi mondiali di vino. Questa una delle previsioni suggerite nell’ultimo report di IWSR, commissionato, come ogni anno da Vinexpo (qui avevamo parlato dell’edizione precedente).
Secondo gli analisti della società londinese, la Cina potrebbe addirittura sorpassare il Regno Unito nella classifica globale dei mercati più importanti per il valore delle vendite di vino.
Anche IWSR, poi in linea con altre recenti indagini di mercato, indica la premiumization come vettore principale del mercato dei prossimi anni, soprattutto per quanto concerne i vini di fascia di prezzo superiore ai 10 dollari per bottiglia. Questa strada, ormai segnata dai consumi 2016, porterà vantaggi a produttori quali Francia, Italia e Australia, ognuno dei quali può già mettere nei suo bilancio provvisorio 2017 un milione di casse da nove litri in più rispetto all’anno precedente. La Nuova Zelanda invece ha la possibilità di accrescere il suo peso nel mercato del nord Europa, mentre il maggior guadagno in volume sarà appannaggio, con buona probabilità, dell’industria vinicola statunitense, grazie al suo stesso mercato locale, in espansione proprio in direzione premium.
Per quanto riguarda i “colori”, Giles Gough di IWSR, parlando del report (di cui è possibile leggere qui il comunicato stampa di lancio), pone l’accento sui rosati, specificando che a diversamente dagli ultimi anni nei quali la categoria è stata trainata dalla tipologia “pale dry”,
potrebbe guadagnare popolarità il rosato dolce, in particolare in mercati emergenti quali quello del Sudafrica, e grazie alla simpatia dei giovani per tale tipologia.
La più influente novità negli anni a venire sarà tuttavia probabilmente la crescita dei consumi di vino a bassa gradazione alcolica e di quelli aromatizzati.
Senza dubbio, infine, non si placherà in tutto il mondo la sete di Prosecco.
FEB
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