Secondo una ricerca finanziata dalla Commissione europea il peso dei vini UE in bottiglia è straordinariamente cresciuto in Russia, Cina, Svizzera, Norvegia e Regno Unito. La competitività dello sfuso è invece in caduta libera
l dipartimento dell’Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea ha finanziato una ricerca, redatta poi dalla società italiana Cogea, sulla competitività dei vini prodotti nell’Unione nel mercato globale. Scopo della ricerca è stato, tra gli altri, quello di fare un confronto con la competitività dei vini del Nuovo Mondo, in particolare quelli prodotti in Cile, Australia e Sud Africa.
Sono stati identificati tre gruppi di paesi concorrenti per i vini UE: il primo è quello dei paesi del Nuovo Mondo ed è composto dagli otto più importanti produttori di vino extraeuropei: Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, Cile, Argentina, Stati Uniti, Canada e Uruguay; un secondo gruppo è composto invece dai quei paesi di probabile prossima ammissione all’Unione: Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia e Albania (tra questi il leader per produzione ed esportazioni è risultato essere la Macedonia, che esporta soprattutto verso le vicine Serbia e Bosnia-Erzegovina e verso la Germania). Un terzo gruppo è rappresentato invece da paesi dell’ex Unione Sovietica, quali la Georgia, l’Ucraina e la Moldavia. Tra questi i vini georgiani hanno particolarmente peso nel mercato russo in seguito alla cancellazione dell’embargo che ha insistito sulla regione tra il 2006 e il 2013 (ne abbiamo parlato qui).
La ricerca ha rilevato che nei dieci paesi importatori di vino più importanti del mondo, l’UE ha un peso simile che nelle esportazioni. In particolare i vini europei hanno migliorato in modo straordinario la loro posizione sul gruppo dei concorrenti nel mercato del vino imbottigliato, sia in volume che in valore (nonostante la diminuzione generale degli scambi) in paesi come Russia, Cina, Svizzera, Norvegia e Regno Unito. Al contrario, sono diminuite le importazioni di vini europei (in volume e valore) di Stati Uniti, il Giappone e Singapore.In Australia e Brasile vi è stato invece un deterioramento della competitività dei vini europei e ciò, secondo la ricerca, porta a considerare seriamente il futuro dei vini Ue in questi mercati. I vini europei tengono in termini di valore in Canada e Danimarca (non tuttavia in volume), mentre nel mercato tedesco la situazione è stabile.
La competitività nel mondo del vino sfuso europeo è in generale calata notevolmente.
FEB
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