Dopo un decennio di crescita, Wine Intelligence rileva un primo calo del numero dei consumatori di sparkling wine. Persi in un anno 1,4 milioni di “bevitori”, ma i più giovani spendono di più
I bevitori di spumante britannici sono diminuiti quest’anno per la prima volta, dopo dieci anni nei i quali il loro numero non aveva smesso di crescere. L’ha rilevato Wine Intelligence che lo rivela nel suo report Sparkling Wine in the UK Market 2019, pubblicato alla fine di agosto.
Il numero complessivo di bevitori di sparkling wine è diminuito da 26 a 24,6 milioni di persone; guardando il dato su base mensile è stato riscontrato che 14,6 milioni di persone hanno consumato vini spumanti nel maggio 2018 ma solo 13,9 milioni nel maggio 2019.
L’analisi dei dati raccolti suggerisce che nel Regno Unito il consumo di spumanti stia prendendo la strada della moderazione e di conseguenza della minore frequenza; in calo il consumo quotidiano prima dei pasti, in favore però di altri alcolici, per primo il gin.
Guardando alle fasce d’età, quella nella quale è stato registrato il decremento maggiore di consumatori è quella 35-54 anni (da 9,9 milioni a 8,2 milioni). Cresce invece il numero dei consumatori più giovani, quelli di età inferiore a 35 anni, che ora rappresentano circa 31% del numero totale dei bevitori di sparkling wine (sono 7,6 milioni nel 2019, erano 7 milioni nel 2018). Questi “giovani” tendono a bere spumanti con meno frequenza rispetto ai consumatori più anziani ma sono anche disposti a spendere di più al momento della scelta del prodotto.
FEB
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