Med.&A., associazione mediatori e agenti: nessun crollo, i prezzi tengono ovunque, si tratta solo di assestamenti fisiologici sui vini comuni in vista della prossima vendemmia. Sul cui dato torneremo a parlare la prossima settimana
A seguito della diffusione del dato produttivo italiano 2012, sulla cui affidabilità torneremo sul numero del Corriere Vinicolo cartaceo in uscita lunedì prossimo, corre l’obbligo di puntualizzare alcune voci che si stanno rimbalzando a proposito di una presunta spirale al ribasso nei prezzi dei vini sfusi, spirale innescata – questa la tesi – proprio dalla rettifica al rialzo della scorsa vendemmia e che lascia intendere un repentino quanto certo crollo delle quotazioni.
Ebbene, la notizia non trova riscontro alcuno nel mercato reale, dove non si sta assistendo a nessuna spirale o crollo, considerato che nella maggior parte delle regioni italiane il vino è ormai di difficile reperimento. A dirlo è Med.&A., l’associazione nazionale agenti d’affari e mediatori in vino, aderente a UIV, secondo la quale, monitorando l’andamento dei listini da agosto scorso ad oggi, i forti aumenti si sono riscontrati da ottobre a gennaio, mentre in queste settimane si sta assistendo a un ritorno dei prezzi verso le quotazioni riscontrate da settembre ad ottobre, soprattutto nei vini da tavola. Si tratta perciò di un assestamento fisiologico del mercato in vista della nuova vendemmia, che tra l’altro non sta influendo sulle quotazioni delle maggiori Dop e Igp.
Il prezzo minimo dei vini italiani senza denominazione è oggi attorno a € 4,50 per i rossi 11-12 gradi, di cui sono ancora disponibili diverse partite sul mercato; € 4,70 / 5,00 per i bianchi di 12 gradi, quantitativi limitati e non preoccupanti. Le scorte di questi vini non sarebbero poi così importanti, ma la scarsa richiesta e l’avvicinarsi della vendemmia rendono i venditori più disponibili a concedore qualche ribasso. Va però considerato che in percentuale il prezzo che più era aumentato per i vini del 2012 era proprio quello dei vini comuni, che avevano registrato aumenti anche del 50/60% rispetto al prezzo medio 2011. E’ perciò normale che questi siano i primi a iniziare una graduale fase discendente, sino a preparare la base per i nuovi prezzi dei futuri mosti/vini 2013.
Per quanto riguarda invece i vini a Igp e Dop, bianchi e rossi – conclude l’Associazione mediatori che con le sue 25 società affiliate in rappresentanza di un centinaio di operatori del settore tratta circa 15 milioni di ettolitri di vino l’anno per un giro d’affari che sfiora il miliardo di euro – questi risentono invece marginalmente della fase attuale del mercato: le scorte sono esigue e i prezzi hanno ceduto solo di poco. In Veneto, per esempio, dove le scorte sono ridotte sia sui vini comuni che sulle Dop e le igp, i prezzi sono al momento costanti, come per il Pinot grigio (trattato a 1,25 euro/litro), mentre il Prosecco sta subendo addirittura una tendenza al rialzo causa scorte esigue e richiesta in aumento, per cui oggi trovare prodotto sotto 1,20 euro al litro è praticamente impossibile.
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