E' presente a Casa Azzurri con i propri vini, per accompagnare l’Italia guidata da Cesare Prandelli, nell’avventura carioca
A Mangaratiba si berrà e speriamo si festeggerà con i prodotti delle cantine del mosaico enologico di Santa Margherita. Per rendere perfetto l’abbinamento con la dieta imposta dalla dura competizione internazionale – tutto si concentra in un mese ad altissima tensione psicofisica – ogni vino è stato scelto col supporto dell’equipe e del nutrizionista della Nazionale, valutando e scegliendo tra le proposte di vini del Gruppo Vinicolo che si contraddistinguono per vivacità e leggerezza.
E’ decollata per il Brasile una selezione di vini che rappresentano la punta di diamante dell’universo enologico del Gruppo: dal Prosecco Superiore 52 Valdobbiadene DOCG Santa Margherita, alla Cuvèe Prestige Franciacorta Cà del Bosco, dal Pinot Grigio Alto Adige DOC Impronta del Fondatore Santa Margherita al Gewurztraminer Alto Adige Kettmeir, dal Pinot Nero Alto Adige Kettmeir al Sangiovese Maremma Toscana DOC Tenuta Sassoregale.
“Sono ormai molti anni che Santa Margherita sostiene lo sport, e in modo particolare il calcio, nel nostro Paese, attraverso diverse iniziative – sottolinea l’a.d. Ettore Nicoletto. I motivi sono molteplici: una vicinanza “ideale” dato che la competizione, la sfida, il continuo miglioramento sono tratti distintivi dello sport ma anche dell’impresa e per il vissuto sportivo della famiglia Marzotto, proprietaria del Gruppo Vinicolo Santa Margherita.
Lo sport professionistico è la conferma migliore che non esiste contraddizione fra uno stile di vita sano e dinamico ed un corretto e consapevole consumo di vino che da secoli è parte integrante della dieta mediterranea. Entrando nel regime alimentare degli Azzurri, Santa Margherita testimonia l’alto livello in termini di qualità e salubrità che ha saputo raggiungere. Per noi, è una doppia soddisfazione: essere al fianco della Nazionale nella massima competizione mondiale, in un mercato che sarà strategico per il vino italiano nei prossimi anni, ed essere testimonial di un comparto, quello vitivinicolo, di cui l’Italia può andare giustamente orgogliosa”.
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