"In Commissione nazionale Agricoltura ho sollecitato una celere conclusione del periodo di osservazione di queste varietà per poter ampliare le possibilità del loro utilizzo», ha concluso l'assessore regionale alle Risorse agricole del Friuli VG
di Adriano Del Fabro
La Conferenza Stato-Regioni ha espresso l’intesa sul Decreto ministeriale riguardante la riconversione dei vigneti, accogliendo la raccomandazione del Friuli VG a completare, testualmente, “in tempi adeguati e solleciti” l’iter di riconoscimento delle varietà di viti resistenti.
«È un risultato importante – ha commentato l’assessore regionale alle Risorse agricole, Cristiano Shaurli – non solo dal punto di vista burocratico, ma soprattutto agronomico e di sostenibilità ambientale, perché queste viti resistenti alla peronospora e all’oidio potrebbero rappresentare, con la loro quasi assenza di trattamenti chimici, una grande occasione per i vigneti in prossimità delle abitazioni e nelle zone viticole più urbanizzate. Se è comprensibile un periodo più lungo per il loro inserimento tout court nelle zone Doc, peraltro già avvenuto in altri Paesi europei, sarebbe davvero sbagliato non considerare che questi vitigni rappresentano una grande opportunità per una viticoltura sempre più sostenibile e, oggi più che mai, anche per far calare tensioni sociali, che spesso si riscontrano, fra residenti e agricoltori. La Regione continuerà a sostenere questo percorso – ha assicurato Shaurli – per la sua importanza e anche per un legittimo orgoglio del lavoro fatto sul nostro territorio».
L’assessore ha ribadito che, il Friuli VG, vuole continuare a essere punto di riferimento per la viticoltura, sulla base di alcuni dati confortanti: la crescita dell’export, l’aumento di richieste di nuovi impianti, la rinnovata unità della filiera che ha portato all’ottenimento della Doc Friuli, l’affermazione di vitigni autoctoni storici come la Ribolla gialla e il Friulano.
«Questi risultati si aggiungono a una straordinaria storia del nostro vivaismo viticolo che ci ha reso leader mondiali di settore: una storia fatta di cooperazione ed esperienza, ma oggi più che mai anche di ricerca e innovazione», ha spiegato Shaurli. Proprio per questo una delle prime sfide affrontate dalla Direzione centrale Risorse agricole e forestali della Regione è stato il riconoscimento ministeriale delle 10 varietà di viti resistenti, frutto di un lungo lavoro realizzato in sinergia da vivai, istituzioni, sostenitori privati e Università.
«Una sfida per ora vinta, ma su cui possiamo fare ancora molto: in Commissione nazionale Agricoltura ho sollecitato una celere conclusione del periodo di osservazione di queste varietà per poter ampliare le possibilità del loro utilizzo», ha concluso Shaurli.
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