L’evento organizzato da Assovini Sicilia per presentare in anteprima i vini dell’annata precedente si svolgerà a Palermo dal 3 al 7 maggio. Le novità dell’edizione 2018
di Antonella Genna
Si svolgerà a Palermo, dal 3 al 7 maggio, la 15° edizione di Sicilia En Primeur, l’evento organizzato da Assovini Sicilia per presentare in anteprima alla stampa mondiale i vini dell’annata precedente. Le novità dell’edizione 2018 sono state illustrate dal Presidente di Assovini Sicilia Alessio Planeta nel corso del Forum delle Economie, un momento di riflessione sulle performance delle aziende vitivinicole promosso lo scorso 5 aprile a Palermo da Unicredit e Assovini Sicilia. Tante le questioni affrontate in quell’occasione: dai dati di mercato all’innovazione tecnologica, alle potenzialità dell’enoturismo e del food&beverage retail.
Dopo i saluti di Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di Unicredit, e dell’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Edy Bandiera, che ha sottolineato la necessità e la volontà di lavorare in squadra, la parola è passata a Luigia Campagna, esperta di Unicredit, che ha presentato un dettagliato report sul settore. Negli ultimi 15 anni i consumi mondiali sono più che raddoppiati. In questo contesto, l’Italia ha fatto una scelta vincente spostandosi progressivamente verso prodotti di qualità, aumentando i prezzi medi alle esportazioni e riuscendo a guadagnare quote di mercato. “Oggi, in termini di valore, l’Italia possiede il 20% del mercato mondiale: un buon risultato con margini di crescita”- ha spiegato Campagna. La domanda interna ha tenuto ma il fatturato arriva prevalentemente dalle esportazioni. Oltre ai volumi crescono i valori: dal 2008, i volumi esportati sono cresciuti del 17% ma il loro valore è cresciuto del 63%. Le esportazioni italiane però sono concentrate su pochi Paesi, alcuni dei quali sono mercati in contrazione. “Si pone dunque la necessità di ampliarsi a mercati a consumo più rapido” – ha detto Campagna. Anche la Sicilia ha fatto un percorso verso la qualità: dal 70% del 2012, i vini Dop e Igp hanno raggiunto l’80% della produzione. La Regione è la prima produttrice italiana di biologico con oltre il 37% di superficie dedicata. Una posizione ottima per rispondere a quello che è considerato un trend del futuro. Presentato inoltre uno studio su un campione di 72 aziende che hanno depositato il bilancio negli ultimi 5 anni. Ne emerge un quadro in cui la Sicilia è ben posizionata per redditività ma i tempi d’’incasso sono molto più lunghi delle concorrenti. Le aziende tuttavia si presentano con una buona affidabilità creditizia.
Antonio Capaldo, Presidente di Feudi di San Gregorio, è poi intervenuto per raccontare la propria esperienza per la valorizzazione del brand nei format di food&beverage retail. Capaldo ha spiegato come il percorso intrapreso da Feudi di San Gregorio, che oggi vanta cinque realtà nel retail con format diversi, sia partito da un progetto di diversificazione regionale che richiedeva di raggiungere il cliente sotto forme diverse dalla distribuzione classica, frammentaria e costosa. “Per ognuna di queste business unit – ha spiegato– abbiamo scelto luoghi con passaggio garantito di persone. Non prevediamo utili superiori al 3-4% del fatturato ma ne beneficiamo in altro modo: sono raddoppiate le visualizzazioni sui social network e triplicate le vendite on line. Abbiamo instaurato nuovi contatti con degli importatori”. Per l’azienda, il food&beverage rappresenta inoltre un beneficio culturale: “Riceviamo un feedback costante sul prodotto, con un maggiore coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali su ciò che succede” – ha spiegato. Essere ogni giorno in strada con il proprio marchio presenta dei rischi ma, nel bilancio di Capaldo, i benefici sono comunque maggiori.
A chiudere i lavori la tavola rotonda a cui hanno preso parte Salvatore Malandrino, Alessio Planeta e Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di tutela Vini Doc Sicilia. Partendo dai dati del report Unicredit è stata evidenziata la necessità di attività di promozione all’estero. “La sfida maggiore – ha detto Antonio Rallo – è far conoscere al mondo la Sicilia come produttrice di grandi vini”. Convinto di ciò, il Consorzio Doc Sicilia ha investito nella promozione negli Stati Uniti, anche tramite i social media. “Questo nuovo modo di comunicare scardina il vecchio sistema” – ha aggiunto Rallo. Sul tema dell’innovazione è intervenuto Alessio Planeta: “Anche la distribuzione – ha detto – è destinata a cambiare. Per i siciliani, che hanno sofferto la distanza fisica, la disintermediazione è un’occasione. Bisognerà pensare approcci diversi al mercato”. Da tutti è arrivato forte il sostegno al lavoro di squadra. “I mercati esteri – ha detto Malandrino – sono l’ancora di salvezza del futuro. E’ dunque necessario aiutare le imprese, anche le più piccole, ad accedere a queste nuove possibilità”. Già da diversi anni Assovini lavora a progetti d’internazionalizzazione e promozione all’estero. “Insieme – ha ribadito Planeta – possiamo portare avanti le istanze del mondo del vino”. Altra grande possibilità per le aziende siciliane è quella inversa: portare i consumatori in azienda. “Le singole realtà stanno facendo tanto – ha detto Rallo – ma, per essere ancora più attrattivi, il turismo deve diventare una realtà più strutturata”.
Su questa linea si pone anche Sicilia En Primeur che porta la stampa mondiale alla scoperta delle realtà produttive siciliane, con 500 vini in degustazione e incontri con i produttori. “E’ un momento importantissimo per le zone vinicole come la nostra che si vogliono posizionare nel panorama internazionale” – ha detto Planeta. Anche quest’anno, tornano i Master of Wine che offriranno approfondimenti su tematiche di settore. Tra le novità della nuova edizione, la “Sicily Wine Science Show”, una sessione di divulgazione scientifica per presentare i risultati dalla ricerca di settore. Lunedì 7 maggio Sicilia En Primeur aprirà le porte anche ai wine lovers che potranno degustare le stesse etichette presentate alla stampa. Ad ospitare gli eventi sarà Palazzo Belmonte Riso, sede del Museo Regionale d’Arte Contemporanea.
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