Su 3705 cantine dedite all’export, il 58% lo fa da almeno 5 anni: sono 2.144 aziende che insieme valgono il 96% del fatturato totale dell’export vinicolo spagnolo (2,9 miliardi di euro nel 2018, +2,1%)
Nel 2017, il numero delle cantine spagnole dedite all’export di vino raggiunse il numero record di 4.073 unità, dopo essere cresciuto ininterrottamente dal 2012. Nel 2018 invece,
secondo i dati pubblicati dall’Icex nel suo bollettino “Perfil de los exportadores españoles” – di cui vi riportiamo alcuni dati grazie a La Semana Vitivinícola – questo numero si è ridotto di ben 368 unità (-9%), fino a 3.705, soprattutto a causa della scarsa produzione di vino della campagna 2017/18.
Più nel dettaglio le cantine spagnole che hanno smesso di inviare vino all’estero nel 2018 sono state 1.258 (+12,8% vs 2017), quelle che hanno cominciato (o ripreso) a farlo sono state 890 (-25,56% vs 2017).
Il 57,87% delle aziende che dalla spagna ha inviato vino all’estero lo scorso anno, cioè 2.144 cantine, ha esportato regolarmente vino in tutte le quattro stagioni precedenti. Il numero degli esportatori consolidati è pressoché invariato da quello registrato nel 2017 (+0,19%), ed è responsabile di ben il 96% di tutto il fatturato estero dell’industria vitivinicola spagnola. Trasformando quest’ultima percentuale in moneta si tratta di 2,857 miliardi di euro su un fatturato totale dell’export vincolo di 2,994 miliardi di euro nel 2018 (+2,1%).
Il fatturato medio all’estero delle cantine spagnole è stato nel 2018 di 808.200 euro, cifra in crescita (+12,2%) rispetto ai 720.200 euro registrati nel 2017.
FEB
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