Scampato, per ora, il “pericolo” prezzo minimo per unità alcolica la WSTA lancia a una nuova campagna contro il continuo aumento delle tasse sugli alcolici
Lo scorso 25 settembre si è tenuto l’annuale congresso della Wine and Spirit Trade Association. Quest’anno focus dell’incontro è stata la risposta che l’industria del vino e degli spiriti britannica deve dare ai cambiamenti nella domanda da parte dei consumatori.
Tra gli interventi quello del Ceo di WSTA, Miles Beale, che ha riportato l’attenzione dei partecipanti sull’introduzione prezzo minimo per unità alcolica, che nei mesi scorsi sembrava essere una delle strategie governative di punta nella lotta all’alcolismo in Gran Bretagna. La WSTA è sempre stata molto critica rispetto a questa iniziativa (ne abbiamo parlato qui) considerata penalizzante per l’industria e per i consumatori, oltre che rischiosa in quanto la sua attuazione potrebbe avere conseguenze inaspettate: favorire la criminalità o addirittura l’abuso di alcolici da parte dei consumatori più a rischio di alcolismo. Sembra però che al momento il Governo abbia deciso di accantonare l’introduzione del prezzo minimo, la quale non è stata inserita nell’agenda governativa fino almeno alle prossime elezioni che si terranno nel 2015.
Scampato, per ora questo “pericolo”, la WSTA continua la sua battaglia a sostegno dell’industria del vino e degli spiriti, lanciando una nuova campagna contro la scala mobile nella tassazione degli alcolici, sistema che dal 2008, anno della sua introduzione, ha fatto crescere le imposte sul vino del 50% e quelle sugli spiriti del 44%.
Scopo dell’iniziativa è promuovere l’equità nella tassazione dell’alcol e sostenere l’impegno dei produttori responsabili.
Il messaggio della nuova campagna è chiaro e indirizzato direttamente al Cancelliere Osborne: ‘Be fair, George!’
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