In entrambi i Paesi continua la corsa degli spumanti, specialmente italiani. Tutto sommato positivo il bilancio per il nostro Paese sul segmento bottiglia
Stati Uniti
Come in Inghilterra, tutto quello che corre ha dentro le bolle, per cui Prosecco: totale Italia a +36% a volume e +16% a valore, con tendenza – anche qui come a Londra – a un’apparente riduzione dei prezzi, scesi da gennaio a giugno del 15%, poco sotto i 5 dollari per litro. Ma ovviamente qui un non trascurabile effetto ce l’ha il cambio euro/dollaro: un anno fa di questi tempi la valuta americana stava sopra 1,35, contro gli 1,15 di oggi, per cui +15%: neutralizzato il cambio, si è a variazione prezzi zero. Per cui va tutto più che bene.
Rifacendo lo stesso conto anche per il segmento bottiglia, l’Italia non sta messa così male, e anzi vede crescere persino il volume delle spedizioni (+2%), Stessa sorte per i francesi, mentre tentennano sudamericani e australiani. Definitivo recupero di posizioni – qui come in UK – per i neozelandesi, ormai a un passo dalla quarta piazza oggi presidiata da Mendoza.
Canada
Come gli Usa, anche il Canada sembra essere stato preso dalla febbre per le bollicine. L’effetto Prosecco, sempre più popolare presso i monopoli di Stato, trascina anche le vendite di Cava (+25%) e Champagne (+22%), portando il totale comparto a un saldo di +21% a volume.
Roba che fa impallidire il +4% del segmento bottiglia, dove gli Usa continuano a essere padroni della piazza, ma con un’Italia che si conferma degno comprimario, saldo detentore del secondo posto, scippato ai francesi da qualche mese. Anche qui in fortissimo recupero i neozelandesi, che segnano la migliore performance a volume e a valore. In progresso ma più debole i sudamericani, qualche accenno di recupero per gli australiani. Spagnoli sempre più attivi sul lato volume che non sul prezzo.
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