Cresciuto il numero delle cantine americane produttrici. L’Italia, con il 31% del valore delle vendite, è il secondo fornitore di questa categoria. Seguono distaccate Francia (20%) e Spagna (5%). Dati Nielsen
Lo scorso anno, secondo i dati diffusi dal Wine Institute of California, sono stati consumati negli Stati Uniti 25,6 milioni di casse tra vini spumanti e Champagne (del recente report di mercato dell’istituto californiano abbiamo parlato qui).
La crescita nel mercato statunitense della categoria sparkling sembra dunque non arrestarsi, a vantaggio sia dei produttori locali che dei fornitori esteri. A questo proposito, Liz Thach, professoressa presso il Wine Business Institute della Sonoma State University e Master of Wine, è intervenuta sulle pagine di Wine Business, riportando anche alcuni dati Nielsen.
Secondo Nielsen nel 2016 vi è stato un incremento delle vendite per quasi tutte le tipologie della “famiglia” sparkling, incremento guidato dal Prosecco (+25%), che vale il 17% del valore complessivo di questo mercato. Gli spumanti italiani valgono nel 2016 il 31% delle vendite in valore della categoria. Davanti vi sono solo gli sparkling made in Usa, con il 43% delle vendit). Tra Napa e Sonoma ci sono oggi 65 cantine produttrici di sparkling wine, numero notevolmente cresciuto negli ultimi anni.
Al terzo posto i vini francesi (tra cui naturalmente lo Champagne) con il 20% di share valore. Distaccata al 4 posto troviamo gli spumanti e cava spagnoli (5%), mentre di sparkling provenienti da altri fornitori rappresentano solo l’1% del valore di questo mercato.
FEB
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