Symphony IRi ha suddiviso i bevitori americani per categorie per scoprire che sarebbe bene puntare sugli over 65 che non rinunciano a bere un bicchiere al giorno. I consumatori occasionali sono la maggioranza ma contano nelle vendite solo per il 4%
Le previsioni di Symphony IRI, società specializzata in ricerche di mercato sui prodotti di largo consumo, delineano il mercato del vino Usa come stabile e promettente.
Secondo il recente Point of view “Wine Industry Shows Stability and Growth Opportunities in Today’s Turbulent Environment” i consumatori statunitensi di vino, che esprimono ancora sentimenti contraddittori riguardo lo stato generale dell’economia, non sembrano aver stravolto il loro modelli d’acquisto. “Chi beve vino” in USA si dimostra più ottimista e crede che la sua situazione economica migliorerà: sentimento in controtendenza rispetto a quanto evidenziato da un altro studio di Symphony IRI (“MarketPulse research”) che negli acquirenti statunitensi in generale aveva colto un sostanziale pessimismo rispetto al futuro della propria situazione economica.
Secondo il punto di vista degli analisti della sede di Chicago di Symphony IRI, inoltre, se confrontato con quello della birra e dei superalcolici, il mercato del vino Usa non è ancora un mercato maturo e per questo motivo, come ogni mercato in via di evoluzione, può sperimentare una crescita veloce anche durante i periodi di recessione. Vi è poi una relazione tra reddito disponibile e modelli di consumo per quanto concerne il vino e sembra anche esserci una correlazione tra fiducia dei consumatori e consumi.
Dunque, per meglio valutare le prospettive del settore, i bevitori statunitensi sono stati suddivisi da Symphony IRI in cinque classi: ogni gruppo ha età media, reddito e preferenze d’acquisto diverse. Tre delle cinque classi di consumatori individuate offrono concrete possibilità di crescita e in questo giocheranno un ruolo fondamentale le strategie di marketing e comunicazione che gli attori del mercato sapranno adottare.
La più forte opportunità per l’industria del vino USA risiede nei consumatori Daily Musts, coloro che ogni giorno non “possono” rinunciare al calice. Sono il 14,3% dei consumatori ma valgono o per il 49,3% delle vendite. Hanno un’età media di 63 anni, un reddito annuo che si aggira intorno ai 62mila dollari. Sono fedeli ai marchi e attenti alle offerte: la strategia per questa categoria dovrà dunque basarsi sul consolidamento della fidelizzazione e il contenimento dei prezzi.
Vi sono poi i Variety Seekers, pronti a scoprire nuove varietà e amanti dei vini d’eccellenza. La loro percentuale per numero è del 14,4% e per gli acquisti contano per il 34%. Il loro reddito medio è di 100mila dollari l’anno e l’età media intorno ai 50 anni. Vedono nei prezzi l’alta qualità; si informano soprattutto sul web e non sono particolarmente fedeli ai marchi. Rappresentano tuttavia un’opportunità di crescita moderata.
I Personal Image wine consumers, come i Variety Seekers, considerano il consumo di vino come naturale prolungamento della loro immagine. Sono più giovani, 34 anni in media, e guadagnano in media 62mila euro all’anno; sono il 14,1% del mercato per numero ma contano nelle vendite per il solo 3,1%. I consumi di questo gruppo sono destinati a crescere, come la loro età e il loro reddito: la strategia per questa categoria è portarne gli appartenenti verso le categorie di Variety Seeker e Daily Must.
I Savvy Buyers rappresentano il 2,6% dei consumatori di vino e contano per il 9,7% della spesa totale in vino. Hanno entrate annue per 80mila dollari, un’età media di 48 anni e si compiacciono nel provare nuovi vini. Per questa categoria, come per l’ultima categoria individuata da Symphony IRI, gli Occasional Consumers, le possibilità di crescita è molto bassa.
I consumatori occasionali sono la maggioranza, il 34% ma contano nella spesa per il solo 4%; la loro età media è di 55 anni e il reddito intorno ai 63mila dollari.
E’, in conclusione, quella dei Baby Boomer la generazione su cui è più opportuno puntare, attraverso mirate strategie di marketing, per fare crescere il mercato del vino negli Stati Uniti. Il numero delle persone con più di 65 anni è infatti destinato a crescere di 5,6 milioni di unità nei prossimo cinque anni e di 12,9 milioni entro il 2013
FEB
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