Il TTB ha riscontrato 152 non conformità su 450 etichette di bevande alcoliche analizzate nel suo Alcohol Beverage Sampling Program 2016. La gradazione alcolica è il dato più irregolare
L’agenzia federale statunitense per l’alcol e il tabacco, Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB), ha tra i suoi compiti il controllo e l’approvazione delle etichette delle bevande alcoliche in commercio in USA.
Con l’Alcohol Beverage Sampling Program (ABSP), a partire dal 2008 e quindi ogni anno, viene eseguito un controllo sulla corrispondenza tra il reale contenuto delle confezioni e i dati riportati sulle etichette di vino, birra e superalcolici. L’analisi serve a valutare se le descrizioni sono adeguate, conformi alle norme e non ingannevoli, e permette oltretutto al TTB di verificare i risultati del proprio operato.
Acquistati in modo casuale nel mercato al consumo, i campioni da sottoporre all’ABSP arrivano negli uffici del TTB dove si procede a un controllo formale delle etichette; successivamente in laboratorio sono condotte analisi chimiche.
Nel 2016 sono stati sottoposti all’ABSP 118 vini, 175 distillati, 157 birre (malt beverage), per un totale di 450 prodotti. Per 152 di questi, cioè il 34%, è stata riscontrata una non conformità, in particolare si tratta di 31 vini (il 26%), 68 distillati (39%) e 53 birre (34%).
La non conformità più ricorrente tra tutte le bevande alcoliche è quella relativa alla gradazione alcolica, per la quale esistono tolleranze diverse a seconda del prodotto. Ad esempio, per il vino con titolo alcolimetrico di 14% vol o superiore, la tolleranza è di un 1% vol sopra e sotto a quanto indicato in etichetta; per i vini con titolo alcolimetrico tra 7% vol e 14% vol la tolleranza è invece di 1,5% vol.
Si tenga presente che la corretta indicazione in etichetta della gradazione alcolica ha implicazioni non solo di salute ma anche fiscali.
Sono state poi rilevate diverse non conformità inerenti al COLAs, la procedura con la quale il TTB approva o meno le etichette delle bevande alcoliche vendute negli Stati Uniti.
Su 31 vini le cui etichette non sono risultate conformi sono state identificate in totale 41 irregolarità: 13 relative informazioni facoltative non approvate nel COLAs, 8 relative alla classe di tassazione, 6 relative a informazioni obbligatorie non coincidenti con quelle precedentemente approvate e 5 relative a errori nelle indicazioni relative agli effetti del consumo sulla salute.
Le altre irregolarità riscontrate sono: mancanza di informazioni obbligatorie (3 etichette), gradazione alcolica inferiore a quella reale (2 etichette), presenza di indicazioni vietate (2 etichette), mancata approvazione COLAs (1 etichetta), dimensione o leggibilità dell’etichetta non conforme (1 etichetta).
FEB
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