Brasile, Russia e Cina – ma anche gli Usa – sono le destinazioni preferite per la promozione. Il dato è emerso dall’analisi dei progetti che saranno finanziati dalla Regione nell’ambito delle risorse Ocm
Guardano lontano i vini lombardi e puntano verso Paesi economicamente emergenti come il Brasile, la Russia e la Cina, senza dimenticarsi del mercato a stelle e strisce dove, a partire dai ristoranti più raffinati di Manhattan, sono molto apprezzati. É quanto emerge dagli 11 progetti presentati da aziende, Associazioni temporanee di imprese (Ati) e Consorzi di tutela per promuovere le nostre eccellenze vinicole nei Paesi extraeuropei. Progetti che la Regione finanzierà grazie alle risorse dell’Ocm Vino.
“Con quasi 3 milioni di euro di contributi utilizzati – spiega l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani – per la prima volta le domande ammissibili hanno interamente assorbito i fondi disponibili. Un segnale di apprezzamento, questo, verso la politica dell’Ocm, che, negli anni, ha aiutato i nostri viticoltori ad allacciare legami commerciali in tutti i continenti e a consolidare le esportazioni là dove i nostri vini erano già presenti”.
Degli 11 progetti di promozione, il cui valore complessivo supera gli 8 milioni di euro, a fronte di un cofinanziamento regionale, appunto, di circa 3 milioni, 9 sono nuove iniziative e 2 sono invece conferme di progetti avviati negli anni scorsi, quelli del Consorzio Franciacorta e della cantina Berlucchi, che si rivolgono principalmente agli Stati Uniti.
La maggior parte delle nuove iniziative si svolgeranno sotto l’egida di Ascovilo, l’associazione di consorzi lombardi, che porterà i suoi vignaioli in un lungo tour. Tra le principali tappe la Cina, il Brasile, la Russia, il Giappone e gli Stati Uniti (Maryland, Washington DC, California, Massachusetts, New Jersey e Virginia). Tra le missioni internazionali delle Associazioni temporanee di imprese anche il Canada, l’Australia, l’Africa sub sahariana e il Medioriente.
“Il riassetto burocratico e doganale di alcune frontiere – ha concluso l’assessore – ha aperto nuovi varchi verso mercati che fino a pochi anni fa erano inaccessibili. Sul fronte della cooperazione internazionale le istituzioni possono dare un contributo importante, raggiungendo accordi e semplificando le dinamiche degli scambi commerciali, a beneficio delle aziende che vogliono far crescere i volumi delle esportazioni”.
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